Tratto dallo speciale:

Requisiti pensione 2019: sconti se anticipata

di Anna Fabi

Pubblicato 20 Novembre 2017
Aggiornato 26 Settembre 2018 14:50

logo PMI+ logo PMI+
Nuovo round Riforma Pensioni: l'Esecutivo apre allo stop sugli aumenti delle aspettative di vita riservato ai gravosi estendendolo alla loro pensione anticipata.

Il Governo apre a un allargamento delle esenzioni dagli scatti legati alle aspettative di vita dal 2019, includendo anche le pensioni anticipate, impegnandosi a cercare soluzioni per prorogare di un anno l’APe sociale. Tuttavia il negoziato sulle misure di Riforma Pensioni da inserire in Legge di Bilancio 2018 non si sblocca: l’incontro di sabato 18 novembre non è stato decisivo, per cui il nuovo appuntamento è per martedì 21, a Palazzo Chigi.

Gravosi

La proposta dell’Esecutivo è di fermare gli scatti delle aspettative di vita per le 15 categorie già identificate di lavori gravosi anche in caso di maturazione della pensione anticipata. Quindi, gli addetti alle mansioni gravosi continueranno a ritirarsi con 42 anni e dieci mesi, oppure 41 anni e dieci mesi per le donne, senza applicare i cinque mesi in più dal 2019.

Fino a questo momento, invece, il negoziato aveva previsto lo stop agli scatti, per queste categorie di lavoratori, limitatamente alla pensione di vecchiaia (che per la generalità dei lavoratori sale a 67 anni dal 2019).

=> In pensione a 67 anni, i lavoratori esenti

L’esenzione è prevista (in caso di raggiungimento dell’età pensionabile, che resta a 66 anni e sette mesi) con almeno 30 anni di contributi. Bisogna aver svolto le mansioni gravose per almeno sette anni negli ultimi dieci. Infine, si parla di una commissione tecnica composta da ministeri, ISTAT, INPS e INAIL, per individuare i lavori gravosi.

Altre misure

Sull’APe sociale, si pensa a un fondo i cui far confluire i risparmi di spesa, per prorogare la misura ed eventualmente renderla strutturale.

Altra misura allo studio: tetto a tre mesi per gli scatti delle aspettative di vita successivi a quello del 2019. I sindacati puntano in realtà a una revisione di questo meccanismo, che blocchi gli scatti automatici. La Cgil insiste anche per far slittare a metà 2018 il decreto sui cinque mesi di scatto dal 2019, atteso per fine anno.

=>Requisiti pensione dal 2019

In generale, si registra sulle proposte del Governo una posizione particolarmente critica da parte della Cgil, che ritiene insufficienti le misure proposte dall’Esecutivo, mentre sono più morbidi Cils e Uil.