Le pensioni nel 2018 saliranno dell’1,2%, per recuperare l’inflazione misurata dall’ISTAT: dopo due anni in cui l’indice dei prezzi è rimasto piatto, l’indicizzazione torna a far salire gli assegni previdenziali. Il meccanismo di rivalutazione è previsto dalla legge 147/2013 (comma 483), in vigore fino a fine 2018, in base al quale recuperano l’inflazione in misura piena solo le pensioni fino a tre volte il minimo. La finanziaria 2014 (legge 147/2013) aveva stabilito le regole della rivalutazione parziale per il triennio al 2016, prorogate al 2018 con la legge 208/2015.
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Per l’ufficialità sugli incrementi 2018 bisogna attendere un apposito decreto ministeriale, nel frattempo vediamo come si calcola l’aumento per i diversi trattamenti previdenziali.
- Pensioni fra tre e quattro volte il minimo:
si rivalutano al 95%, aumento dell’1,14% - Pensioni fra quattro e cinque volte il minimo:
adeguamento al 75%, rivalutazione dello 0,9% - Pensioni fra cinque e sei volte il minimo:
indicizzazione al 50%, aumento dello 0,6% - Pensioni sopra sei volte il minimo:
indicizzazione al 45%, aumento dello 0,54%
Attenzione: sulle pensioni 2018 bisognerà calcolare il conguaglio della maggior rivalutazione 2015, anno in cui gli assegni sono stati superiori dello 0,1% rispetto all’inflazione (l’indice provvisorio 2014 era pari allo 0,3%, l’inflazione effettiva è stata poi allo 0,2%, il recupero non è stato ancora effettuato perché negli anni successivi l’inflazione era pari a zero, e di conseguenza l’indicizzazione avrebbe comportato un abbassamento degli assegni previdenziali che è stato evitato).
Dal 2019, ricordiamo, torna il vecchio meccanismo di indicizzazione previsto dalla legge 388/200:
- rivalutazione è al 100% fino a tre volte il minimo,
- al 90% fra tre e cinque volte il minimo,
- al 75% per i trattamenti più alti.
Per il resto,ricordiamo che dal 2018 si rivaluta interamente anche il trattamento minimo che passa a 507,92 euro al mese (dagli attuali 501,89), così come la pensione sociale che arriva a 373,69 euro al mese ed il trattamento assistenziale per gli ultra65enni privi di reddito, che sale a 453,45 euro.