Un nutrito pacchetto lavoro, con nuovi sgravi contributivi per le assunzioni dei giovani, che valgono per il solo 2018 nei confronti di lavoratori fino a 35 anni, proroga incentivi imprese 4.0, con l’abbassamento dell’aliquota del superammortamento al 130% (dal precedente 140%) e l’introduzione di un credito d’imposta per la formazione, APe Sociale agevolato per le donne con figli. Sono le principali misure contenute nella legge di bilancio approvata dal Consiglio dei Ministri di lunedì 16 ottobre.
«Una manovra snella, che sarà utile per la nostra economia».
Così dichiara il premier Paolo Gentiloni, che sottolinea la rilevanza delle misure sul lavoro, in particolare per i giovani e per la competitività delle imprese.
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Assunzioni agevolate
Per quanto riguarda la decontribuzione, la misura è complessa. Sgravio al 50% per tre anni sulle assunzioni a tempo indeterminato dei giovani, con un limite di età di 34 anni (nel senso che l’agevolazione si applica se l’assunzione avviene entro il compimento dei 35 anni di età) per il solo 2018, poi si tornerà ai precedenti 29 anni. Il beneficio è invece al 100% per le assunzioni nel Sud.
Il tetto in entrambi i casi dovrebbe restare a 3mila250 euro, ma si attende il testo definitivo della manovra (attesa in Parlamento entro il 20 ottobre) per capire se invece il Governo ha stabilito un ulteriore innalzamento, intorno ai 4mila euro. Altri dettagli che si capiranno meglio nelle prossime ore e nei prossimi giorni: la conferma del bonus previsto nella manovra dell’anno scorso per le assunzioni di giovani che hanno concluso da non più di sei mesi il percorso di studi, con decontribuzione al 100%. Si tratta del rafforzamento del sistema duale. Altre misura per l’occupazione, le risorse per il rinnovo del contratto del pubblico impiego, e l’assunzione di 1500 ricercatori universitari.
Ci sono gli incentivi per la formazione on the job: un credito d’imposta al 50%, su un tetto di spesa pari a 1 milione di euro. Si applicherà in base agli accordi aziendali di secondo livello, e riguarderà l’intera spesa in formazione 4.0 sostenuta dall’azienda (non solo quella incrementale rispetto all’anno passato, come avviene invece per il credito d’imposta sugli investimenti in ricerca e sviluppo).
Per quanto riguarda le altre misure che vanno a rinforzare il Piano Industria 4.0, proroga al 2018 per il superammortamento investimenti in beni strumentali, che però scende al 130% (dal 140% degli ultimi due anni). Pare che resti al 140% l’agevolazione limitatamente all’acquisto di software. Resta invece al 250% l’iperammortamento, che riguarda gli investimenti in macchinari digitali.
Il capitolo pensioni diventerà più chiaro nei prossimi giorni, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha indicato che ci sono misure sull’APe social. Via libera alle misure che agevolano le donne: sconto di sei mesi per ogni figlio sul requisito contributivo, fino a un massimo di due anni (quindi a una donna con quattro figli bastano 28 anni di contributi). Non si esclude l’ammissione al beneficio dei disoccupati rimasti involontariamente senza lavoro per scadenza del contratto a termine. Non c’è, invece, lo stop agli incrementi automatici delle aspettative di vita dal 2019, che era una delle richieste dei sindacati in sede di negoziato sulla fase due della Riforma Pensioni.
Il capitolo fiscale, in gran parte contenuto nel decreto approvato venerdì 13 ottobre (che contiene fra le altre cosa la rottamazione bis), prevede la proroga degli incentivi per ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica nell’attuale misura, quindi al 65 e 50%, con una rimodulazione per quanto riguarda alcune operazioni ammesse all’ecobonus (che scendono al 50%). Introdotto un bonus verde del 36% per la riqualificazione di giardini, terrazzi, aree verdi private.
Fra le altre misure, risorse aggiuntive al fondo per la lotta alla povertà, finanziamento della cassa integrazione per imprese di interesse strategico e le aree di crisi complessa.