Tra i lavoratori esclusi dall’APe Sociale e dalla Quota 41 vi sono anche coloro che pur essendo in possesso di tutti i requisiti previsti per l’accesso all’anticipo pensionistico a carico dello Stato e dalla pensione anticipata precoci non hanno la residenza in Italia. L’indennità è infatti subordinata alla residenza in Italia e non solo: per il perfezionamento dei requisiti contributivi di legge non è possibile ricorrere alla totalizzazione di periodi assicurativi esteri con quanto già accumulato in Italia. A chiarirlo era stato l’INPS con la circolare n. 100/2017.
Ora però sembra che il Governo abbia intenzione di eliminare tale vincolo, almeno stando alle anticipazioni del sottosegretario al Welfare, Luigi Bobba. Alla Camera dei Deputati, rispondendo ad una interrogazione parlamentare (5-12134) sollevata dal deputato PD Tiziano Arlotti, Bobba ha aperto alla possibilità per i lavoratori che hanno versato i contributi all’estero di ricorrere alla totalizzazione per raggiungere i 30/36 anni chiesti per l’accesso all’APe sociale.
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L’APe Sociale vedeva esclusi lavoratori con contribuzione estera in quanto considerata una prestazione fuori dal campo di applicazione dei regolamenti dell’Unione Europea e delle convenzioni bilaterali. Bobba spiega:
“Voglio, tuttavia, precisare che, al fine di evitare un aumento non quantificabile e non prevedibile dei costi dovuti all’ampliamento della platea dei destinatari, durante i lavori preparatori della citata circolare era emersa l’opportunità di adottare il predetto orientamento solo in sede di prima applicazione; si era fatta salva la possibilità di assumere una posizione più aperta una volta superata la fase di prima applicazione della nuova normativa. In conclusione, al fine di favorire nella seconda fase di monitoraggio – che terminerà il 30 novembre 2017 – l’ingresso di potenziali beneficiari con contribuzione estera, l’INPS sta valutando la possibilità di consentire il perfezionamento del requisito contributivo minimo per l’accesso all’APe Sociale totalizzando i periodi assicurativi italiani con quelli esteri, maturati in Paesi dell’Unione europea, Svizzera, SEE o in paesi extracomunitari convenzionati con l’Italia”.
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L’APe Social continuerà comunque a vedere escluso chi possiede la residenza fuori dall’Italia e verrà automaticamente revocata, a chi ne sia già beneficiario, in caso di cambio di residenza all’estero.