Startup innovative, il 40% nasce online

di Barbara Weisz

9 Ottobre 2017 15:46

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Startup innovative: iscrizione online al Registro Imprese per il 40%, in testa Lombardia e Veneto, in controtendenza il Piemonte: report Unioncamere.

La Lombardia è la regione italiana in cui si registra il maggior numero di startup innovative che nascono utilizzando la nuova procedura online delle Camera di Commercio, modalità poco utilizzata in altre Regioni ad alto tasso di nuove imprese innovative, come ad esempio il Piemonte: il report trimestrale di Unioncamere sottolinea come, nel periodo luglio-settembre, trimestre caratterizzato tradizionalmente da un numero inferiore di iscrizioni di nuove imprese, si confermi il dato medio 2017 in base al quale il 40% abbondante delle startup innovative utilizza la procedura online con firma digitale.

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In genere, si tratta di aziende con un capitale sociale da 5mila a 10milaeuro, ma inizia ad affermarsi anche l’iscrizione online per classi di capitale più consistenti (fra i 10mila e i 50mila euro). Il settore maggiormente rappresentato è quello dei servizi alle imprese, con una concentrazione rilevante nella produzione di software e consulenza informatica.

La nuova procedura di iscrizione startup innovative online è diventata operativa il 20 luglio 2016 dopo la circolare del MiSE del primo luglio (attuativa del decreto del febbraio 2016, e del Dl 3/2015, articolo 10). E’ stata potenziata dallo scorso 22 giugno 2017 con la possibilità di modificare online atto costitutivo o statuto. La piattaforma è gratuita, garantisce l’autenticità degli atti grazie alla firma elettronica, non rendendo necessario l’intervento di intermediari, fornisce il modello standard di atto costitutivo (comunque personalizzabile). Gli startupper possono comunque scegliere se utilizzare la procedura online oppure quella tradizionale tramite atto pubblico.

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Vediamo nel dettaglio gli ultimi dati del rapporto. Al 30 settembre 2017, le startup che hanno utilizzato l’iscrizione online sono quasi mille (per la precisione, 959). Si tratta, del 40,7% del totale delle imprese innovative iscritte nel periodo. Di queste, la stragrande maggioranza (780), hanno eseguito l’adempimento autonomamente, mentre le restanti hanno scelto di avvalersi della collaborazione del Conservatore del Registro Imprese.

Si è iscritta online almeno una startup in ogni Regione (con l’unica eccezione della Val d’Aosta). La parte del leone spetta alla Lombardia, con il 22,4% delle startup iscritte online, seguita da Veneto (14,7%), e Lazio (11,7%). Presenza significativa anche in Emilia Romagna, Sicilia e Campania. Spicca il caso del Piemonte, dove la modalità online non ha raccolto successi: 425 su 431 iscritte. L’unica città a superare le 100 nuove iscrizione online nel trimestre è Milano (a quota 124), seguita da Roma a 93. Distanziate le altre province nella top five: Padova a quota 39, Verona e Treviso, entrambe a 29. Emerge però un distretto veneto che presenta numeri simili a quelli delle due metropoli. Anche qui, rappresenta un caso in controtendenza Torino, che è la terza città italiana per numero di startup innovative, ma conta solo sette imprese create online.

Non si iscrivono online solo le startup a più bassa capitalizzazione, anzi il gradino più alto del podio spetta a quelle fra i 5mila e i 10mila euro che rappresentano quasi la metà delle imprese create online (46,9%), distanziando di oltre 10 punti il 33,9% delle startup con capitale fra 1 e 5mila euro. In crescita, al 16,8% il numero di imprese con capitale sociale fra i 10mila e i 50mila euro, mentre resta marginale (2,8%), il numero di imprese con capitale superiore a questa cifra.

Come detto, il settore trainante resta quello dei servizi alle imprese, che rappresenta il 78% del toale, con particolare rilevanze di produttori di software e consulenti informatici. C’è però un 18,1% di imprese create online che opera nel settore manifatturiero e nell’artigianato. Fra le caratteristiche fondanti della startup innovativa, quella più presente fra le imprese create online riguarda la soglia abilitante di spese in ricerca e sviluppo (62,8%), che distanzia parecchio il requisito delle qualifiche accademiche (31,8%), e quello dei brevetti (limitato all’8% dei casi).

Il report sottolinea infine che il servizio AQI (Assistenza Qualificata alle Imprese) è a disposizione per aiutare gli startup in tutte le fasi della costituzione dell’impresa (modelli, registrazione Agenzia Entrate, comunicazione al registro Imprese, modifiche all’atto costitutivo).

Unioncamere