Sono invalido sul lavoro al 25% ed ho consegnato il relativo certificato INAIL all’ASL di appartenenza, che mi ha fornito una tessera di esenzione totale con riduzione lavorativa di due terzi, pari a oltre il 66%. Posso usufruire della legge sull’obbligo di assunzione di categorie protette?
Lei rientra nei limiti previsti dalla legge e quindi ha diritto a far parte delle categorie protette, con diritto alle relative tutele.
La norma di riferimento è la legge 68/1999 che, in base alle modifiche del Jobs Act (e successivamente del correttivo, articolo 5, dlgs 185/2016), prevede che rientrino in questa categoria di lavoratori coloro che hanno una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 60%.
Lei quindi, in considerazione della riduzione lavorativa che le hanno certificato, rientra in questo requisito e, per fruire dei diritti di assunzione, deve iscriversi al collocamento mirato, presso il centro per l’impiego.
Le ricordo che gli obblighi di assunzione cambiano a seconda delle dimensioni dell’impresa. L’obbligo di avere una quota di assunti con disabilità scatta sopra la soglia dei 15 dipendenti (e non è quindi previsto per le imprese che hanno un numero inferiore di addetti). Le quote sono le seguenti:
- fra i 15 e i 35 dipendenti, minimo una persona con disabilità,
- fra i 36 e i 50 dipendenti 2 lavoratori disabili,
- sopra questa soglia il 7% della forza lavoro.
La Legge 69/1999 prevede che rientrino nella definizione di categorie protette:
- persone con invalidità civile superiore al 45%;
- invalidi del lavoro con invalidità superiore al 33%;
- non vedenti e sordomuti;
- invalidi di guerra, invalidi civili di guerra e invalidi per servizio;
- vedove, orfani, profughi ed equiparati agli orfani;
- vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.
Il diritto è previsto anche per gli orfani di guerra minorenne oppure studente delle superiori con meno di 21 anni o ancora studente universitario con meno di 26 anni.
E’ inoltre necessario essere disoccupati con dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (DID) presentata al CPI.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz