Più solide e in salute le imprese italiane che migliorano sensibilmente dal punto di vista della puntualità dei pagamenti: l’ultima indagine CRIBIS sui pagamenti commerciali aggiornata al 30 settembre 2017 dimostra come dopo la stabilizzazione del primo trimestre dell’anno e il primo segno positivo dal 2011 registrato nel secondo, nel terzo le aziende abbiano consolidato l’andamento favorevole con una crescita della puntualità.
Lo Studio Pagamenti di CRIBIS o si è concentrato su ha preso in considerazione due degli indicatori principali dello stato di salute di un’azienda: la puntualità nel saldare le fatture ai fornitori e la percentuale di ritardi gravi, effettuati a più di 30 giorni di distanza dai termini concordati.
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Ne è emerso un miglioramento della puntualità del +6,4% rispetto a settembre 2016, con un calo dei ritardi gravi del –16,7% in un anno, ma ancora non del tutto soddisfacente: solo poco più di una impresa su tre (38,2%) paga alla scadenza, il 51,3% entro il mese di ritardo, mentre il 10.5% è gravemente ritardatario.
A livello territoriale le imprese del Veneto, mentre le meno virtuose sono quelle della Sicilia, Bergamo è la provincia più puntuale, Enna maglia nera. Più in generale del Nord-Est sono le più puntuali (46,5% di pagamenti regolari e soltanto il 6,4% di ritardi gravi), a seguire il Nord Ovest, dove le imprese virtuose sono il 43,4% e quelle gravemente ritardatarie appena il 7,3%, mentre al Centro le performance scendono sotto la media nazionale, con il 34,5% di aziende puntuali e il 12,3% di cattivi pagatori, così come al Sud e Isole dove solo il 25,9% delle imprese è puntuale e ben il 17,3% salda i debiti con i fornitori con oltre 30 giorni di ritardo.
A livello settoriale, a presentare le maggiori difficoltà continua ad essere il settore del commercio al dettaglio, con solo il 26,3% di imprese puntuali, a fronte di un 17% di pagamenti oltre il mese di ritardo. Se la passa meglio il comparto dei servizi finanziari con il 48,7% di performance virtuose, a fronte di un 8% di ritardi gravi, a seguire l’industria e la produzione (44,5% di imprese puntuali, 6,8% di ritardi gravi).
Con riferimento alla dimensione aziendale le micro realtà sono le più precise con il 39,3% di imprese puntuali, ma anche quelle con il primato di ritardi gravi, con l’11,4% di fatture saldate oltre il mese di ritardo. Le grandi realtà risultano invece virtuose solo nel 15,4% dei casi, ma solo il 5,1% paga con forte ritardo. In una situazione intermedia si collocano le piccole imprese, 37,3% sono puntuali e 6,4% in grave ritardo, mentre tra le medie imprese le percentuali sono rispettivamente del 28,8% e 4,8%.
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Marco Preti, Amministratore delegato di CRIBIS, spiega:
“Nell’ultimo trimestre le imprese italiane hanno consolidato il buon risultato ottenuto sul fronte dei pagamenti commerciali nella prima metà del 2017, registrando un aumento della puntualità del 6,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una crescita significativa che rappresenta una novità positiva, dopo che dal 2011 i pagamenti alla scadenza erano sempre andati calando anno su anno prima di ricominciare a crescere nello scorso trimestre e che, insieme al costante calo dei ritardi gravi, va sicuramente interpretata come un indicatore del miglioramento dello stato di salute delle imprese italiane. Così come i fallimenti, che mostrano ormai da un paio d’anni una costante riduzione. Segnali decisamente incoraggianti, dunque, ma che non devono far dimenticare che le difficoltà degli anni di crisi non sono ancora alle spalle, dal momento che i ritardi gravi sono comunque saliti del 90,9% rispetto ai valori del 2010, mentre i pagamenti puntuali sono scesi dell’1,9%. Le stesse aziende, infatti, mettono in evidenza che in questi anni hanno dovuto fronteggiare una situazione molto difficile, caratterizzata da una riduzione del giro d’affari e una crescita dei ritardi nei pagamenti e degli insoluti”.
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“CRIBIS è un osservatorio privilegiato, partner delle aziende leader dei diversi settori e di oltre 15.000 PMI italiane. Per questo possiamo affermare che le aziende che hanno ottenuto le migliori performance sono quelle che hanno utilizzato la gestione del credito come uno dei parametri di segmentazione della clientela, in sinergia con le esigenze e gli obiettivi commerciali. La puntualità dei pagamenti è diventata uno degli elementi chiave per ottimizzare i flussi di cassa e individuare i clienti da fidelizzare e su cui investire. E i dati confermano questo approccio: tra chi ha scelto una gestione avanzata del credito commerciale i ritardi gravi calano di quasi l’80%, raggiungendo il 2,7%. Questo significa che chi gestisce bene il credito commerciale, non solo incassa meglio, ha una migliore gestione del working capital e riduce l’indebitamento a breve, ma diventa a sua volta più virtuoso verso i propri fornitori, distribuendo risorse liquide all’interno della propria filiera”.