Conto alla rovescia per le graduatorie INPS sull’APe Sociale e sulla pensione anticipata precoci, che saranno comunicate il 15 ottobre: l’istituto di previdenza invierà a coloro che hanno presentato domanda (validamente accettata) l’ammissione al beneficio previdenziale. E’ la tempistica prevista dal decreto attuativo sull’APE Sociale (DPCM 88/2017). Fino a questo momento, l’INPS ha inviato a coloro che hanno presentato domanda entro il termine del 15 luglio la certificazione del diritto alla prestazione in base ai requisiti richiesti.
Domande e decorrenza
Con buone probabilità, tutti coloro che hanno ricevuto risposta positiva avranno accesso all’APE Sociale o alla pensione anticipata Precoci: a quanto risulta, il numero delle domande è di poco superiore alle risorse disponibili, di conseguenza – tenendo conto di una fisiologica presenza di persone che non hanno i requisiti – si calcola che la certificazione del diritto possa alla fine corrispondere all’effettiva ammissione.
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Dopo che sarà comunicata l’ammissione definitiva, sarà necessario presentare una seconda domanda per iniziare a percepire effettivamente l’assegno: chi ha già presentato entrambe le domande, non dovrà invece fare alcun adempimento.
Risorse disponibili
Il punto sono le risorse: la norma prevede che saranno ammessi all’APe ociale tutti coloro che hanno i requisiti previsti, fino al raggiungimento delle risorse finanziarie disponibili (art. 1 e 7, comma 4, del decreto), che sono le seguenti:
- APE Sociale: 300 milioni di euro per l’anno 2017, 609 milioni per l’anno 2018, 647 milioni per l’anno 2019, 462 milioni per l’anno 2020, 280 milioni per l’anno 2021, 83 milioni per l’anno 2022 e 8 milioni per l’anno 2023.
- Pensione Precoci: 360 milioni di euro per il 2017, 550 milioni per il 2018, 570 milioni per il 2019 e 590 milioni a decorrere dal 2020.
Stime di ammissione
Di fatto, significa che possono essere ammessi ai due benefici circa 60mila lavoratori. Le domande arrivate sono circa 66mila (39mila 777 per l’APE Sociale e 26mila per la pensione Precoci). Di conseguenza, se ci saranno circa 6mila domande presentate da persone che in realtà non hanno i requisiti, tutti coloro che hanno ottenuto la certificazione prenderanno l’APE o la pensione Precoci nel 2017.
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Ripescaggio
Ricordiamo che, nel caso in cui le domande ammesse non esaurissero le risorse, l’INPS prenderà in considerazione anche istanze presentate in data successiva. Per questa seconda tornata, c’è tempo fino al 30 novembre. In parole semplici: se dopo il monitoraggio avanzeranno risorse, saranno esaminate anche le domande presentate fra il 15 luglio e il 30 novembre 2017, sempre ai fini dell’accesso al beneficio previdenziale nel corso di quest’anno.
Criteri: nel caso in cui si dovessero scartare delle domande, l’INPS darà priorità a chi è più vicino alla pensione e, solo a parità di questo requisito, prenderà in considerazione la data di presentazione della domanda. Coloro che pur avendo i requisiti dovessero risultare non ammessi, vedranno il beneficio posticipato al 2018.