La contraffazione seduce le aziende

di Alessandra Gualtieri

31 Ottobre 2007 11:30

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Dalla Lombardia alla Toscana, i controlli della GdF confermano che il software illegale sembra aver invaso uffici e aziende d'Italia. Copyright a rischio?

A pochi giorni dalla notizia della maxi truffa da 330 mila euro a danno delle case produttrici di software di elaborazione ed archiviazione dati, una nuova retata della Guardia di Finanza ha portato alla luce ulteriori irregolarità nell’utilizzo di copie contraffatte dei più comuni programmi per ufficio, questa volta nel capoluogo toscano.

In collaborazione con i consulenti tecnici di Bsa (Business Software Alliance), la GdF ha potuto confermare che i duplicati illegali – o installati senza contratto di licenza – ammontavano al 70% (pari a quasi 600 programmi provi di licenza) di tutti quelli impiegati nelle realtà aziendali controllate nel corso del 2007.

Come a dire che l’impresa italiana, soprattutto per quanto concerne le piccole e medie aziende, è fortemente sedotta dalla pirateria informatica, ricorrendo a soluzioni ‘alternative’. Nella sola Firenze, le denunce per duplicazione abusiva di software sono state 33, in rappresentanza di altrettante aziende.

La violazione del copyright è quindi un fenomeno su cui si indulge ancora troppo nelle aziende italiane, e non pare ancora sufficientemente sentito come illecito, complici forse i prezzi piuttosto elevati della maggior parte degli applicativi di uso corrente in qualunque ufficio, che spesso scoraggiano le piccole imprese e gli studi professionali, ‘inducendo in tentazione’.

Un’infrazione non da poco, tuttavia, la violazione del diritto d’autore, che può portare a sanzioni di gran lunga più onerose dei costi effettivi dei software originali: nell’inchiesta fiorentina è stata contestata una sanzione amministrativa pari al doppio del prezzo di mercato dei software contraffatti, come previsto dall’art. 174-bis della Legge 633/41, e comunque non inferiore a 103,00 euro per ogni programma.

Analoghi sopralluoghi in diversi comuni lombardi – Melegnano, San Giuliano Milanese, San Donato Milanese, Milano Sud – avevano svelato scenari simili soltanto pochi giorni fa. In quel caso le copie illegali ammontavano al 50% di quelle impiegate, pari a ben 172 programmi senza licenza.

La top list dei software contraffatti maggiormente impiegati in ufficio? I programmi di elaborazione grafica di Adobe, Corel, Cad di Autodesk, Office 2007 e Windows Vista di Microsoft e infine gli antivirus di Symantec e McAfee.