Una struttura di oltre 200mila metri quadrati, completamente ecologica e dotata delle più moderne tecnologie: è il nuovo Data Center campus di Aruba a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo. Il più grande d’Italia, inaugurato a inizio ottobre. Il Global Cloud Data Center è stato realizzato per offrire i massimi standard di sicurezza e prestazioni e garantire il massimo livello possibile di efficienza energetica, non solo per ridurre l’impatto ambientale ma anche per assicurare qualità e convenienza dei servizi.
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Utilizza un impianto di raffreddamento geotermico ad alta efficienza, è alimentato da energia proveniente da fonti rinnovabili – di origine certificata – a cui si aggiungono una centrale elettrica ed impianti fotovoltaici di proprietà all’interno del campus stesso. Tutti i sistemi sono stati progettati e costruiti per soddisfare ed eccedere i massimi livelli di resilienza previsti dal livello Rating 4 (former Tier4) di ANSI/TIA 942-A.
La zona è a bassa pericolosità sismica, la struttura è controllata dalla vigilanza 24 ore su 24 con sette perimetri di sicurezza, ha generatori di emergenza ridondanti con autonomia a pieno carico di 48 ore senza rifornimento. Offre disponibilità di connettività gestita (data center carrier neutral), soluzione di colocation su misura, ci sono aree magazzino e ufficio a disposizione dei clienti.
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«Un progetto ambizioso che, nonostante la sua dimensione e complessità, siamo riusciti a realizzare in tempi davvero molto rapidi».
Lo sottolinea Stefano Cecconi, amministratore delegato di Aruba, spiegando che il Global Cloud data center:
«rappresenta solo il primo passo del percorso che ci porterà a realizzare tutte le altre importanti strutture all’interno del campus».
L’inaugurazione consiste in una due giorni di eventi, il 5 e 6 ottobre (sponsor Intel e VMware), alla presenza di autorità nazionali e del territorio. Un’occasione di dibattito sui principali temi della digital transformation, a partire dal modo in cui Industria 4.0 destinata a cambiare la gestione dei dati. Una due giorni che mira a
«far conoscere il data center al mondo delle imprese e delle istituzioni, ma anche di aprire le porte del data center ai non addetti ai lavori e alla comunità locale che ci ha accolto con entusiasmo».
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