Arrivano nuovi voucher per l’export delle PMI, il ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato 26 milioni di euro per le imprese di piccole o medie dimensioni che intendono avvalersi di un temporary export manager: si tratta di un contributo a fondo perduto, che può essere pari a 10mila o 15mila euro, a seconda del tipo di contratto di servizio per l’internazionalizzazione. E’ poi previsto un ulteriore contributo di 15mila euro a fronte del raggiungimento di determinati obiettivi. I voucher per l’export PMI sono alla seconda edizione, il riferimento normativo è il decreto ministeriale 17 luglio 2017.
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Fra le novità rispetto ai voucher precedenti, l’estensione anche alle PMI costituite in forma di società di persone, la differenziazione del contributo a seconda della tipologia di contratto, risorse comunitarie per le Regioni Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Basilicata. Quindi, le PMI beneficiarie possono avere qualsiasi forma giuridica, sono ammesse anche le Reti di imprese tra PMI, resta il paletto relativo al fatturato minimo di 500 mila euro nell’ultimo esercizio contabile chiuso (fanno eccezione solo le startup iscritte nella sezione speciale del Registro Imprese, che possono anche avere ricavi più bassi).
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Ecco con precisione come funzionano i voucher, destinati alle PMI che vogliono espandersi all’estero utilizzando la professionalità di un temporary export manager. I voucher vanno spesi presso una delle società fornitrici comprese in uno specifico elenco che verrà pubblicato sul sito del MiSE entro il 20 dicembre 2017. Se il contratto di servizio è pari ad almeno 13mila euro, l’importo del voucher è di 10mila euro, mentre scende a 8mila euro se l’impresa ha già beneficiato del precedente bando (DM 15 maggio 2015). Il contratto con il temporary export manager deve avere una durata minima di sei mesi. Se invece il contratto è pari ad almeno 25mila euro, il voucher sale a 15mila euro: in questo caso, la durata minima è di 12 mesi.
Il contributivo aggiuntivo, come detto pari a 15mila euro, è riconosciuto se vengono raggiunti i seguenti obiettivi: incremento del volume d’affari da operazioni verso Paesi esteri pari almeno al 15% rispetto all’anno precedente, incidenza percentuale del volume d’affari derivante da operazioni verso Paesi esteri sul totale del volume d’affari pari almeno al 6%.
Come detto a disposizione ci sono risorse per 26 milioni di euro, che verranno così ripartiti: il 3% alle PMI in possesso del rating di legalità (requisito che deve essere già presente al momento di presentazione della domanda), il 10% a PMI innovative e startup innovative, il 60% ai voucher advanced stage (15mila euro). All’interno di quest’ultima quota, 6 milioni andranno alle PMI con sede legale in Campania, Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia.
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Le PMI presentano la domanda di accesso al voucher, in forma digitale, attraverso l’apposita procedura presente sul sito del ministero, dalle ore 10 del 28 novembre 2017 fino alle ore 16 del 1° dicembre 2017. Per facilitare le operazioni, a partire dalle 10 del 21 novembre 2017 sarà possibile iniziare la compilazione delle domande. Il contributo viene erogato in un’unica soluzione, in presenza di requisiti e documentazione richiesta.
Si riaprono anche i termini per la selezione delle società accreditate a fornire servizi di accompagnamento ai processi di internazionalizzazione (società di temporary export manager), che possono fare domanda a partire dalle 10 del 16 ottobre 2017, fino alle 16 del 31 ottobre 2017. Possono partecipare società di capitali oppure consorzi costituti nella forma giuridica di società di capitali, che abbiano portato a termine almeno otto progetti di supporto ai progetti di internazionalizzazione, a fronte di contratti stipulati a partire dal primo gennaio 2015 e aventi una durata almeno pari a sei mesi.