Lavorare con la NASpI

Risposta di Barbara Weisz

18 Settembre 2017 14:37

Elisa C. chiede:

Il 31/8 ho dato le dimissioni e il 6/9 ho presentato domanda di Naspi come madre lavoratrice (mio figlio ha 11 mesi). Ora il mio ex datore di lavoro mi propone un contratto a chiamata di 3 ore a settimana con una ruolo diverso da quello che svolgevo prima. È compatibile con la Naspi?

La NASpI è sicuramente compatibile con redditi da lavoro intermittente, in base a regole precise. La compatibilità con il lavoro a chiamata è regolata dal punto 9.2 della circolare INPS 192/2015.

  • Nel caso in cui il rapporto di lavoro intermittente preveda l’obbligo di risposta alla chiamata del datore di lavoro e diritto alla relativa indennità di disponibilità, il cumulo è ammesso se il reddito da lavoro è inferiore a quello necessario per la conservazione della prestazione di disoccupazione.
  • Se il contratto a chiamata non prevede obbligo di risposta (quindi non viene corrisposta la relativa indennità di disponibilità), si sospende la NASpI per le sole giornate di prestazione lavorativa effettiva (anche in questo caso, vale il tetto massimo della prestazione lavorativa rappresentato dal limite sopra il quale si pagano le tasse, pari a 8mila euro).

=> NASpI: compatibilità ed esclusioni

Nel suo caso, però, potrebbe esserci un problema rappresentato dal fatto che l’offerta arriva dal suo ex datore di lavoro, che mi pare di capire sia lo stesso che ha determinato il diritto al sussidio. In realtà non ci sono esclusioni specifiche da parte dell’INPS relative a questa particolare situazione, però le consiglio di chiedere delucidazioni all’istituto previdenziale, perché ad esempio, in caso di nuova attività lavorativa con reddito inferiore al minimo escluso da imposizione fiscale, la NASpI viene erogata in forma ridotta, ma solo se il datore di lavoro è diverso da quello che ha originato la prestazioni di disoccupazione.

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