Nel pacchetto fiscale della prossima Legge di Bilancio 2018 c’è allo studio l’obbligo di fatturazione elettronica tra privati, misura che tuttavia richiede il via libera di Bruxelles. Al momento, la e-fattura è dovuta solo verso la Pubblica Amministrazione, mentre nel b2B ma Manovra 2017 ha istituito incentivi per stimolarla ma con scarsi risultati.
La fattura elettronica non più solo facoltativa comporterebbe vantaggi in termini di semplificazioni, risparmi e lotta all’evasione. E’ probabilmente quest’ultimo è il punto che interessa il Fisco: la trasmissione telematica dei documenti di pagamento rappresenta uno strumento di tracciabilità che impedisce pratiche scorrette. Secondo le stime del Governo, la misura potrebbe portare maggiori entrate per 1,5 – 2 miliardi nel 2018, stima destinata a salire negli anni successivi.
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Risparmi e-fattura
Il report 2017 dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica del Politecnico di Milano stima che, dematerializzando l’intero ciclo della fatturazione, si risparmiano circa 17 euro per ogni fattura, e calcola di conseguenza un impatto economico legato all’adozione di FatturaPA, pari a circa 1 miliardo di euro.
L’obbligo di fatturazione elettronica verso la PA ha rappresentato uno stimolo alla dematerializzazione dei documenti amministrativi nelle imprese italiane, che nel 30% dei casi utilizzano quotidianamente FatturaPA (lo standard accettato dalla Pubblica Amministrazione), una cifra che pone l’Italia nettamente al di sopra della media europea (dove la percentuale è al 18%). Le PMI in particolare, fra il 2015 e il 2016 (quindi, da quando è diventata obbligatoria la fatturazione verso la pubblica amministrazione), hanno inviato quasi 2 milioni di fatture.
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Ricordiamo che dal 2017 il formato FatturaPA è stato aggiornato per consentire l’utilizzo anche per la fatturazione elettronica fra privati utilizzando il Sistema di Interscambio (la piattaforma per inviare le fatture alla PA).
Pro e contro
I vantaggi della fattura elettronica per le imprese, oltre che economici (legati al risparmio su carta, processi, ore lavoro in amministrazione) sono rappresentanti anche da una semplificazione nei rapporti commerciali b2B, dalla trasparenza fiscale (che comporta una serie di semplificazioni) dalla possibilità che la digitalizzazione dei dati offre in termini di analisi delle informazioni (Big Data, Business Intelligence).
I punti critici sono rappresentati dalla difficoltà di adeguamento tecnologico, e dalla tracciabilità, che se da una parte è il motivo numero uno per cui il Governo vuole introdurre la digitalizzazione della fattura, in chiave antievasione, dall’altra (diciamolo), rappresenta un freno proprio perché impedisce qualsiasi comportamento fiscalmente scorretto. In questo senso, si può proporre la seguente considerazione: la digitalizzazione della pubblica amministrazione, per quanto in Italia non riesca a viaggiare con la velocità che si vorrebbe, è un fenomeno ineluttabile, e comporta fra le altre cose la completa tracciabilità di tutti i rapporti economici.
In questo senso, anche da parte di imprese e professionisti, adeguarsi in anticipo a un mercato che necessariamente sarà sempre più trasparente può rappresentare un elemento strategico a tutto vantaggio della competitività.