L’ultimo osservatorio sui costi sostenuti da professionisti ed esercenti per attivare un POS rivela come l’Italia risulti ancora indietro, nonostante l’obbligo di accettare pagamenti elettronici fin dal 2015, collocandosi come fanalino di coda rispetto agli altri Paesi del Nord Europa e agli Stati Uniti. Qualcosa potrebbe però cambiare: da settembre 2017 hanno preso il via le sanzioni per chi non si adegua.
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Costi
In questi due anni volti a dare il tempo agli esercenti di adeguarsi alla nuova normativa sulle transazioni digitali, secondo SosTariffe.it le commissioni a carico dei negozianti sono aumentate di oltre il 19%, con costi totali oltre i 6mila euro annui (+40% rispetto al 2015). Il numero di POS è aumentato di appena il 12% (stima Confesercenti) probabilmente a causa della mancanza di chiarezza sui costi connessi, per l’installazione e l’utilizzo del dispositivo.
SosTariffe.it ha cercato dunque di capire quanto i costi medi sostenuti per offrire il pagamento elettronico ai propri clienti incidano sul ricavato annuo, avanzando poi alcuni consigli pratici per destreggiarsi tra le diverse proposte commerciali, così da individuare quella più adatta alla propria attività. La prima cosa da fare è quantificare il flusso di utenza previsto per capire quale tariffa è la più adatta alle proprie esigenze.
POS disponibili
L’Osservatorio divide in due principali categorie i POS:
- POS fissi collegati ad una linea fissa ADSL;
- POS mobile gestibili tramite smartphone.
Costi POS
Quindi individua i costi legati all’installazione e all’utilizzo del POS:
- spesa una tantum per acquistare il terminale, pari a quasi 61,7 euro per un POS mobile e circa 77 euro per quello fisso. Costi pari al 13,7% in meno rispetto al 2015;
- canone mensile per il servizio, pari a circa 13,7 euro per il POS mobile e a 24,1 euro per il POS su linea fissa. Costi aumentati del 10,7% soprattutto per i POS mobili;
- percentuale dovuta su ogni transazione elettronica effettuata, i costi variano in base alla tipologia di carta scelta dall’acquirente: circa il 2,5% di quanto transato (2,44% con POS mobile e 2,72% con dispositivo fisso) con carta di credito e da 1,88% per un POS tradizionale a 1,95% con POS mobile per le carte di debito. Le commissioni addebitate per ogni transazione sono aumentate del 18,5% per gli acquisti con bancomat e del 19,5% per quelli effettuati con altra carta.
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La simulazione sui costi che l’esercizio commerciale sostiene in un anno per offrire questo servizio, realizzata per tre diverse tipologie di esercizi pubblici tra i più diffusi (libero professionista, negoziante e ristoratore), ha evidenziato che per un POS si può arrivare a spendere oltre 6.298 euro annui, con costi che vanno dal 6,5% a oltre il 40% in più rispetto al 2015.
Gli incrementi maggiori si registrano per chi accetta pagamenti bancomat con POS fisso che vanno dal 33,5% al 40,4% in più, mentre rimane più conveniente installare e accettare pagamenti con il Bancomat da POS mobile. I negozianti sono quelli che hanno subito gli aumenti maggiori e, rispetto al 2015 pagano l’installazione e il mantenimento del POS dal 12,4% al 40,4% in più.
Per approfondimenti: SosTariffe.it