La strada ormai è tutta in discesa, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha firmato il decreto attuativo sull’APe Volontaria, ultimo tassello della Riforma Pensioni contenuta nella Legge di Stabilità 2017. Il Dpcm accoglie i rilievi del Consiglio di Stato consentendo l’accesso in via retroattiva dal 1° maggio scorso. Per l’entrata in vigore, però, bisogna attendere – oltre alla pubblicazione del decreto – le convenzioni con le banche e le assicurazioni.
L’APe volontaria, lo ricordiamo, è una forma di anticipo pensionistico che si può chiedere a 63 anni di età, con 20 anni di contributi versati, al massimo tre anni e sette mesi alla pensione di vecchiaia, un assegno pari ad almeno 1,4 volte il minimo (circa 700 euro lordi). La prestazione viene erogata dall’INPS, ma è sovvenzionata dal sistema privato.
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In pratica, si tratta di un anticipo sulla pensione, che poi il lavoratore restituirà con rate ventennali nel momento in cui maturerà la pensione vera e propria. E’ il lavoratore a stabilire in che percentuale chiedere l’anticipo, e per quanto tempo (come detto, c’è un limite massimo a 3 anni e sette mesi). Il decreto attuativo stabilisce esattamente quali sono i tetti massimi di anticipo richiedibile, a seconda della durata del prestito. Come l’APe Social, è una misura prevista in via sperimentale per il 2017 e 2018: secondo le stime del Governo, si rivolge a una platea di 300mila persone nel 2017 e 115mila nel 2018.
Come detto, l’ultimo nodo da sciogliere dopo il decreto riguarda le convenzioni con ABI (banche italiane) e ANIA (assicurazioni). Il prestito e le relative garanzie potranno essere forniti solo dagli istituti che aderiranno alle convenzioni con il Governo.
Contrariamente all’APe Social, la scelta di chiedere l’Ape Volontaria non richiede di smettere di lavorare: nel momento in cui si presenta la richiesta, però, bisogna contestualmente fare anche domanda di pensione. Un nodo che verrà sciolto dal decreto è quello relativo alla retroattività: con ogni probabilità verrà recepito il parere del Consiglio di Stato, in base al quale l’eventuale decisione di chiedere il trattamento retroattivamente (dal maggio 2017, quando secondo la Legge di Stabilità avrebbe dovuto entrare in vigore l’anticipo pensionistico), sarà a scelta del lavoratore.
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Maria Elena Boschi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, sottolinea che con il decreto firmato sull’APe Volontaria;
«molti Italiani potranno andare in pensione prima. Ne potranno usufruire i lavoratori dipendenti pubblici e privati, i lavoratori autonomi e iscritti alla Gestione Separata dell’Inps».