Nel 2018 debutterà il ReI, Reddito di Inclusione, destinato a nuclei familiari sotto determinate soglie di reddito ISEE, che prevede un sostegno economico e un piano personalizzato di inserimento sociale e lavorativo. La legge che lo istituisce, dlgs 33/2017, è stata approvata in via definitiva dal Consiglio dei ministri del 29 agosto. Il ReI in fase iniziale è destinato prioritariamente a nuclei familiari con figli minorenni o disabili, donne in gravidanza, disoccupati ultra50enni. La misura verrà via via potenziata, ed estesa a un maggior numero di nuclei familiari, attraverso un Piano nazionale di lotta alla povertà da adottare con decreto del presidente del Consiglio dei ministri.
=> Reddito inclusione REI, addio SIA e ASDI
La componente economica varia a seconda della composizione del nucleo familiare, da un minimo di 190 euro al mese per una persona singola a un massimo di 490 euro per famiglie con almeno cinque componenti, per 12 mensilità. E’ poi previsto un progetto personalizzato che, sulla base di una serie di parametri (situazione lavorativa, profilo di occupabilità, livello di istruzione), prevede il superamento della condizione di povertà, indicando con precisione obiettivi e percorso per raggiungerli. Il ReI dura fino a 18 mesi, e per chiederlo nuovamente è necessario un intervallo di almeno sei mesi. E’ compatibile con attività lavorative, non con la percezione di ammortizzatori sociali.
=> Reddito inclusione ReI: la legge delega
Il tetto ISEE per ottenere il ReI è pari a 6mila euro, mentre il patrimonio (esclusa la prima casa di proprietà) non può superare i 20mila euro. Si ottiene attraverso la presentazione di una dichiarazione ISEE precompilata. Le domande potranno essere presentate a partire dal primo dicembre.
=> ISEE precompilato: nuova DSU e validità
La legge prevede anche l’istituzione di un Comitato per la lotta alla povertà, un organismo di confronto permanente tra i diversi livelli di governo e dell’Osservatorio sulle povertà, un gruppo di lavoro permanente che predisporrà un Rapporto biennale con analisi e proposte per potenziare l’attuazione del ReI, evidenziando eventuali problematiche riscontrate, anche a livello territoriale, e il parere sul Rapporto annuale di monitoraggio sull’attuazione del reddito di inclusione.
La misura è finanziata con 1 miliardo e 845 milioni di Euro, incluse le risorse per rafforzare i servizi, cifra a cui si aggiungono le risorse a carico del PON Inclusione (complessivamente 1 miliardo fino al 2022) per un totale di oltre 2 miliardi di euro l’anno dal 2019.
Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti sottolinea che:
«Per la prima volta il nostro Paese ha uno strumento permanente di contrasto alla povertà fondato sul sostegno al reddito e sull’inclusione sociale. Uno strumento che impegna tutte le istituzioni e le comunità locali a stare a fianco dei più deboli».