Il Governo ha posto la questione di fiducia sul Decreto Sud, approvata già dal Senato con voto per appello nominale (154 i favorevoli e 117 i contrari). Il provvedimento, che dovrà essere approvato in via definitiva entro il 19 agosto è passato dunque all’esame della Camera in seconda lettura. A spiegare le ragioni della richiesta, il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, per far passare un maxi emendamento che :
“recepisce le modifiche proposte dalla commissione Bilancio ad eccezione della parte dichiarata improponibile” (sulla confisca dei terreni nel caso in cui l’incendio sia doloso e compiuto dallo stesso proprietario). “Con riferimento all’articolo aggiuntivo su interventi urgenti in materia di edilizia giudiziaria nelle regioni del Mezzogiorno, si prevede l’estensione del relativo finanziamento fino al 2025“.
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Il decreto introduce misure per il contrasto degli incendi dolosi: l’articolo 9 bis modifica la legge quadro in materia con una verifica, tramite il Prefetto e la Procura della Repubblica, dei contratti di affitto stipulati per i terreni distrutti dagli incendi nei due anni successivi.
Al testo è stato poi aggiunto un articolo approvato in Commissione:
“al fine di favorire la piena funzionalità del sistema giudiziario nel Mezzogiorno, è autorizzata la spesa di 20 milioni di euro per l’anno 2017, di 30 milioni di euro per l’anno 2018 e di 40 milioni di euro per l’anno 2019, da destinare ad interventi urgenti connessi alla progettazione, alla ristrutturazione, all’ampliamento e alla messa in sicurezza delle strutture giudiziarie ubicate nelle regioni Campania, Puglia, Calabria e Sicilia”.
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Il decreto introduce infine agevolazioni nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Tra queste, la misura “Resto al Sud”, finanziamento fino a 1.250 milioni di euro per i nuovi imprenditori under 35 e 50 milioni di euro per gli imprenditori agricoli under 40. Circa 200 milioni di euro sono destinati alle Zone Economiche Speciali (ZES) per favorire le politiche attive del lavoro nel Mezzogiorno (40 milioni di euro) e per il sostegno amministrativo agli enti locali (150 milioni di euro).