Prosegue il giro di vite del Fisco contro i paradisi fiscali e in generale contro l’evasione fiscale internazionale: dal 21 agosto 2017 prenderà il via lo scambio dei dati finanziari da parte delle banche di 54 Paesi come previsto dall’Unione Europea.
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Direttiva recepita dall’Italia con il provvedimento n. 125650/2017 dell’Agenzia delle Entrate contenente “Disposizioni attuative del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 28 dicembre 2015 di attuazione della legge 18 giugno 2015, n. 95 e della direttiva 2014/107/UE del Consiglio, del 9 dicembre 2014, recante modifica della direttiva 2011/16/UE per quanto riguarda lo scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale. Modalità e termini di comunicazione delle informazioni”.
Calendario adempimenti
Il provvedimento fornisce le istruzioni per la comunicazione dei dati dei clienti in merito allo scambio automatico transnazionale di informazioni in materia fiscale. In allegato al provvedimento il calendario al quale attenersi per includere nella comunicazione le giurisdizioni oggetto di scambio automatico.
- Il 21 agosto 2017 è la prima scadenza per gli operatori chiamati ad effettuare la comunicazione annuale relativa al 2016.
- Fino al 5 settembre 2017 sarà ancora possibile inviare messaggi di tipo “primo invio” col meccanismo della sostituzione.
- A regime la scadenza viene fissata al 30 aprile successivo a ciascun anno oggetto di comunicazione.
- Il 18 settembre è infine la scadenza ultima per iscriversi alla specifica sezione del Registro elettronico degli indirizzi (Rei), a meno che si risulti già presenti nella sezione “Rei indagini” con codice operatore con requisiti uniformi: in questo caso si intende confermata la casella PEC dunque il nuovo adempimento non risulta necessario.
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La comunicazione va inviata per via telematica mediante il SID, Sistema di Interscambio flussi Dati, seguendo le specifiche tecniche e le prescrizioni del Garante per la protezione dei dati personali.
L’operazione prevede fondamentalmente che i cosiddetti early comunichino alle rispettive amministrazioni fiscali i dati dei propri clienti stranieri per poi scambiarsi tra di loro tali informazioni nel rispetto dei parametri standard definiti dall’OCSE in base alla direttiva 2014/107/UE.
Globalizzazione dati finanziari
Un passo importante verso la globalizzazione dei dati finanziari, ma perché questa prenda realmente il via e venga messa definitivamente fine al segreto bancario e ai paradisi fiscali è tuttavia necessario che anche gli Stati Uniti partecipino attivamente allo scambio di informazioni.
Gli altri Paesi infatti sono oggi obbligati a trasmettere negli USA le informazioni relative ai cittadini americani anche se l’America non ricambia, non avendo alcun obbligo in tal senso. Nevada, Virginia e altri Stati degli USA rimangono quindi tuttora tra i più grandi paradisi fiscali al mondo.
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