Vola l’export italiano, secondo i dati diffusi dal Ministero dello Sviluppo Economico e relativi al 2016 e ai primi mesi del 2017. Commentando il Rapporto ICE 2016-2017 “L’Italia nell’economia internazionale”, il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha affermato:
“Possiamo davvero essere soddisfatti dei dati dell”export italiano, nei primi mesi del 2017 sono clamorosamente positivi. Guadagnare quote di mercato è fondamentale, la dimensione internazionale è la nostra dimensione. Abbiamo iniziato tre anni fa un piano straordinario per il Made in Italy, adesso si vedono i risultati”.
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Solo nei primi quattro mesi del 2017 l’export Made in Italy è cresciuto del +6,6%, confermando la maggiore attrattività dell’Italia per gli investitori esteri, con un aumento di ben il 50% dei flussi di investimenti diretti esteri, frutto anche dei buoni risultati già ottenuti nel corso del 2016:
- l’Italia è divenuta il 9° esportatore mondiale grazie a 462 miliardi di dollari di export e si colloca al 6° posto della graduatoria dei saldi attivi commerciali, con un saldo pari a 57 miliardi di dollari;
- l’Italia ha raggiunto il 13° posto per afflussi di investimenti diretti esteri con 29 miliardi di dollari di flussi di capitali stranieri in entrata (+50% rispetto al 2015);
- sono state 215.708 le aziende esportatrici, in aumento di 10mila unità rispetto al 2010;
- l’Agenzia ICE ha raggiunto il record storico per la spesa promozionale: oltre 134 milioni di euro distribuiti su 800 iniziative che hanno permesso di assistere 17.000 imprese italiane;
- il commercio digitale rappresenta uno dei volani principali di crescita per le imprese esportatrici del nostro Paese, ma i margini di crescita sono ancora molto ampi.
Sul fronte dei prodotti esportati, da una parte stanno emergendo nuovi settori di specializzazione, come i prodotti farmaceutici il cui export è cresciuto del +6,8%, dall’altra si consolida la domanda mondiale verso i prodotti di specializzazione del Made in Italy, soprattutto nei mercati emergenti.
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Per il prossimo futuro l’obiettivo è di ampliare ulteriormente la quota di mercato dell’Italia in aree e Paesi ad alto potenziale, come Cina e Asean (dal 2018 triplicheranno le risorse per l’Asia orientale) ma anche sostenere il commercio digitale internazionale con azioni formative, accordi con marketplace globali ed e-tailer internazionali e locali e definire un piano strategico di comunicazione dedicato al Made in Italy.
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