Entro l’estate sarà approvato il decreto attuativo dell’APE Volontaria: la dichiarazione è del premier, Paolo Gentiloni, che annuncia tempi brevi per l’entrata in funzione del più importante strumento di flessibilità in uscita previsto dalla Riforma Pensioni.
“L’Ape sociale ha prodotto già 45 mila domande, sono tante. L’APE Volontaria partirà certamente entro l’estate”.
Si tratta dell’anticipo pensionistico per chi ha 63 anni e 20 anni di contributi, che viene poi restituito nel momento in cui si matura la pensione vera e propria (al massimo, 3 anni e sette mesi dopo), con rate ventennali.
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Decreto APE Volontaria
L’APe volontaria, lo ricordiamo, non è un trattamento a carico dello Stato (come l’APe Social o la pensione anticipata precoci) ma un anticipo sulla pensione, che non solo è poi restituito dal lavoratore ma è finanziato dal sistema privato (le banche).
Fra gli ostacoli attuativi fin qui incontrati, proprio quello di stipulare convenzioni con un numero adeguato di banche, operazioni che non si è rivelata semplice: prestito poco remunerativo, poco interesse da parte del sistema finanziario. Le parole di Gentiloni fanno sperare che il nodo banche venga sciolto prima dell’estate: in base alla Riforma Pensioni inserita in Legge di Bilancio 2017 (comma 166 legge 232/2016), l’APE Volontaria avrebbe dovuto esordire entro lo scorso primo maggio 2017.
Anticipo pensionistico APE
Si tratta di un’indennità che il lavoratore può chiedere anche senza smettere di lavorare (contrariamente all’APe social, che invece non consente la prosecuzione dell’attività lavorativa). E’ pari alla pensione maturata nel momento della richiesta; è il lavoratore a chiedere la percentuale di APE che vuole incassare, con dei tetti all’anticipo massimo richiedibile che variano a seconda degli anni che mancano alla pensione. Tendenzialmente, la rata di restituzione non supererà il 15% della pensione, con punte al 20% nel caso in cui ci siano altri prestiti in corso, ad esempio un mutuo.
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Riguarda una platea di lavoratori più ampia rispetto all’APe Social, di cui sono attualmente aperti (fino al 15 luglio) i termini per presentare domanda, che riguarda solo specifiche categorie di lavoratori in situazini di disagio (e richiede una contribuzione più alta).
Nel momento in cui si presenta domanda definitiva di APE volontaria, si presenta contestualmente anche la domanda di pensione (che decorrerà poi dal momento in cui sarà perfezionato il requisito). Gli altri requisiti per l’accesso all’APe volontaria, oltre a quello anagrafico e contributivo: la pensione maturata deve essere pari ad almeno 1,4 volte il minimo, non possono mancare più di tre anni e sette mesi al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Probabilmente, il decreto attuativo conterrà specifiche clausole da applicare quando scattino gli adeguamenti alle aspettative di vita (che allungano l’attesa della pensione, e quindi anche il trattamento).