Il Jobs Act autonomi (legge n. 81/2017) ha fornito per la prima volta un quadro normativo definito al cosiddetto smart working, o lavoro agile: una forma di lavoro dipendente senza vincoli di orario e di luogo di lavoro, con prestazione lavorativa svolta in parte all’interno dei locali aziendali e in parte all’esterno, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa.
Non una nuova forma contrattuale ma una nuova modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, previo accordo scritto tra il lavoratore e il datore di lavoro, che consentirà tra l’altro alle imprese di utilizzare spazi in maniera sempre più efficiente.
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Secondo l’ultima ricerca commissionata da Regus, il 53% delle aziende pone tra le priorità per il 2017 quella di tagliare i costi fissi dell’ufficio. Più di un quarto (27%) degli oltre 300 intervistati ha risposto che si aspetta di assistere alla scelta di condizioni flessibili per l’ufficio, in via indiscriminata da parte delle aziende al posto dei tradizionali contratti a termine.
Si tratta di passare ad una visione dell’ambiente di lavoro come servizio, preferendolo ai contratti di affitto a lungo termine che vincolano le attività ad uno spazio fisico in un momento in cui l’evoluzione del mondo del lavoro portano verso la flessibilità del lavoro, anche per andare incontro alle esigenze dei lavoratori, prima delle quali quella di lavorare più vicino a casa.
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Secondo gli intervistati, inoltre la tendenza verso il lavoro flessibile dovrebbe interessare nello specifico le piccole aziende (32%), mentre altre ragioni importanti alla base del lavoro flessibile sono la ricerca di maggiore agilità lavorativa e l’esigenza di abbandonare i contratti di affitto fissi (39%) che intralciano le necessità di ridimensionamento rapido di un’azienda.
Mauro Mordini, Regus Country Manager per l’Italia e Malta, spiega:
“Lo spazio di lavoro visto come un servizio offre alle aziende una risposta snella e poco onerosa alle necessità di cambiamento. Per aziende piccole e in espansione un’offerta flessibile è una soluzione intelligente, in contrapposizione ai vincoli imposti da uno spazio non adeguato alle richieste future. In questo modo, a loro volta, le aziende possono impiegare più o meno collaboratori in funzione delle esigenze, senza dover affrontare il problema delle scrivanie libere.
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Lo stesso principio vale per aziende più consolidate: in caso di difficoltà impreviste, hanno la possibilità di far leva sulla maggiore snellezza offerta da uno spazio di lavoro inteso come servizio. Il mondo del lavoro evolve con rapidità: avere un’alternativa alla tradizionale rigidità degli spazi per l’ufficio è quindi un vantaggio per ogni azienda.”