Con il diffondersi del commercio elettronico il ruolo della logistica e dei servizi di consegna (Parcel & Co.) è divenuto strategico: ad offrire soluzioni su misura per piccoli e grandi merchant che operano B2C sono sempre più player, non da ultimo Poste Italiane, che con il proliferare degli acquisti online ha registrato un incremento del “traffico via posta”, alimentato proprio dallo shopping digitale sui canali di e-commerce. In particolare nei settori Abbigliamento, Editoria, Elettronica di Consumo.
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A confermarlo, gli ultimi dati di Poste Italiane, che nei primi cinque mesi del 2017 hanno consegnato 25 milioni di pacchi:
«Un dato notevole visto che nel 2010 era in pratica pari a zero».
Un dato che rispecchia la crescita a doppia cifra dell’e-commerce italiano (+18% nel 2016), che oggi vale quasi 20 miliardi di euro per una media di 75/80 euro a consegna e nel 2017 probabilmente arriverà ad un totale di 150 milioni di acquisti online.
Di questi, secondo Poste:
«circa 50 milioni di consegne avverrà tramite noi mentre lo scorso anno eravamo a quota 41 milioni. Cresciamo perché siamo in grado di arrivare in ogni angolo, anche sperduto, del Paese consentendo l’ultimo miglio per gli acquisti online. È comodo per chi vive nei piccoli centri: non deve più spostarsi in città e riceve i pacchi sull’uscio».
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Un cambiamento che coinvolge da vicino la professione del postino che, in perfetto stile smart working, oggi si porta dietro un vero e proprio ufficio mobile: mini stampante, palmare con cui effettuare anche i pagamenti dei bollettini postali. Per questo sono cambiati anche i requisiti per diventare postini:
«Il motivo è semplice: devono essere capaci di utilizzare al meglio la tecnologia per offrire i tanti nostri servizi a domicilio come ricaricare la Postepay o il cellulare, pagare bollette e spedire raccomandate e pacchi. Per questo, la loro formazione non si ferma mai».