L”indennità APe social è tassata come reddito da lavoro dipendente, quindi si possono applicare tutte le detrazioni del caso compreso il bonus Renzi. Il diritto a percepirlo per i titolari di APe social, equiparati ai lavoratori dipendenti, è previsto dalla circolare INPS 100/2017. Si tratta di una precisazione rilevante perché il beneficio IRPEF da 80 euro, reso strutturale dalla Legge di Stabilità 2015 (commi 12-15 legge 190/2014), non è riconosciuto ai pensionati “tradizionali”.
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Il documento di prassi specifica che l’INPS, in qualità di sostituto d’imposta, riconosce le detrazioni di imposta previste dai commi 1 e 1-bis del Testo Unico Imposte sui Redditi. Fra le quali c’è appunto il bonus da 80 euro in busta paga, per chi ha un reddito fino a 26mila euro annui. Nel dettaglio, il bonus è pari a 960 euro l’anno per i redditi fino a 24mila euro, mentre scende progressivamente fino ad azzerarsi sopra i 26mila euro. Il calcolo del bonus spettante per chi ha un reddito fra 24mila e 26mila euro è il seguente: si moltiplica 960 per la differenza fra 26mila e il reddito, diviso per 2mila.
Esempio: reddito di 24mila 500 euro: 26mila -24.500 = 1500
1500 : 2000 = 0,75
960 X 0,75 = 720 euro di bonus.
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In realtà, l’indennità APe social non può mai superare i 18mila euro annui (il massimo è 1500 euro al mese lordi per 12 mensilità). Quindi, coloro che non hanno altri redditi, percepiranno il bonus in misura piena (essendo sotto i 24mila euro annui). E’ però possibile sommare all’APe social un reddito da lavoro dipendente fino a 8mila euro annui, arrivando quindi a superare i 24mila euri, e in questo caso bisogna fare il calcolo sopra indicato.
Come detto, al reddito da APe social si applicano anche le detrazioni per lavoro dipendente (comma 1 articolo 13 del Tuir), e quelle per i carichi di famiglia (articolo 12 del testo unico imposte sui redditi). La tassazione è determinata applicando la ritenuta fiscale prevista dal secondo comma dell’articolo 23 del DPR 600/73, applicando le aliquote per scaglioni di reddito di cui all’articolo 11 del Tuir.
Sono le normali aliquote fiscali che vanno da un minimo del 23% (per redditi sotto i 15mila euro), a un massimo del 43%, per chi guadagna più di 75mila euro. In realtà, visti i paletti relativi agli importi dell’APe social, le aliquote applicate saranno o quella del 23% oppure il 27% (per chi guadagna da 15mila a 28mila euro).
Il conguaglio fiscale fra ritenute operate e imposta dovuta sul reddito complessivo viene effettuato a fine anno.