Ho terminato la mia esperienza lavorativa nel 2011 a causa del fallimento dell’azienda in cui ero impiegato e sono stato posto in mobilità nel 2013. Nel 2016 ho percepito l’importo relativo all’ultimo riparto del fallimento e il consulente fiscale del curatore fallimentare, mi ha trasmesso il CUD 2017, che definisce tale importo “reddito da lavoro dipendente a tempo indeterminato”. Vado a chiedere consiglio all’Agenzia delle Entrate, che definisce il CUD “palesemente errato”. Il consulente si rifiuta di modificare tale CUD. Cosa mi consigliate? Ho fatto alcune ricerche e ho trovato la Circolare Ministeriale 05/02/1997 n. 23/E che dà torto al curatore fallimentare.
La discriminante, in una situazione del genere, mi pare la posizione dell’Agenzia delle Entrate: se il Fisco ha ritenuto la Certificazione Unica errata, evidentemente questa sarà l’interpretazione da tener presente. Il punto è come comportarsi di conseguenza: se il fiscalista si rifiuta di emettere una nuova CU (ex CUD), pur davanti alle sollecitazioni, potete valutare l’ipotesi di inserire la correzione in dichiarazione dei redditi (come mi pare suggerisca il curatore fallimentare).
=> CU 2017 incompleta e integrazione 730
In questo modo, il Fisco farà poi i calcoli in relazione alle singole scelte effettuate in dichiarazione e alle imposte versate (l’impresa non emette un nuovo CUD perché la certificazione corrisponde al comportamento fiscale tenuto dall’azienda).
Direi che quella suggerita è la soluzione più veloce per risolvere una situazione ingarbugliata. Se la strada è percorribile (verificatelo chiedendo esplicitamente all’Agenzia delle Entrate), evita ulteriori pratiche e consente una soluzione agevole da mettere in pratica.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz