Niente aumento IVA (al 25% e al 13) previsto dalle clausole di salvaguardia per il 2018: la prossima Legge di Bilancio (Stabilità 2018) escluderà lo scatto fiscale attuando misure alternative: lo ha dichiarato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in audizione sul DEF (documento di economia e finanza) presso le commissioni riunite di Camera e Senato. L’aumento IVA viene da anni inserito in manovra finanziaria come clausola di salvaguardia e poi sterilizzato.
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Per rispettare i patti di Bilancio europei bisogna prevedere meccanismi che assicurino a Bruxelles manovre che non sforino i parametri. La clausola di salvaguardia prevede che, nel caso in cui le misure inserite nelle manovre economiche non riescano a produrre gli effetti positivi stimati sulla finanza pubblica, scattino gli aumenti IVA, nelle seguenti misure: l’aliquota principale salirebbe progressivamente dall’attuale 21% fino ad arrivare al 25%. L’aliquota al 10% sarebbe incrementata al 13%.
Gli effetti di questi aumenti, ricorda Padoan, valgono circa l’1,1% di PIL. In realtà, il decreto legge dell’11 aprile (manovra bis) sterilizza una parte di questo aumento, che però
«resta contemplato a legislazione vigente per un valore di poco inferiore allo 0,9%».
La prossima Legge di Bilancio 2018, invece, conterrà una misura alternativa all’aumento IVA per escludere definitivamente l’incremento delle aliquote IVA. Si tratta di una decisione che va incontro in primis alle richieste delle imprese, che da anni chiedono la cancellazione delle clausole di salvaguardia sull’aumento IVA.
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Come spiega il ministro:
«confermata la volontà del Governo di proseguire nel percorso di progressiva riduzione della pressione fiscale, resta la necessità di finanziare tale riduzione in modo permanente, così che i tagli siano credibili ed esprimano integralmente il loro potenziale beneficio nel consolidare la crescita dell’economia».
Nell’ambito delle linee programmatiche previste dal DEF, il Governo si dichiara pronto a una discussione «ampia e approfondita sulle scelte che andranno finalizzate in sede di formazione della Legge di Bilancio». La prossima Legge di Stabilità, infatti, «verrà definita nei prossimi mesi». In generale, l’impostazione delle politiche economiche resta quella del 2014: riforme per la crescita, politiche di bilancio espansive, riduzione carico fiscale, misure per la competitività.