Sono stata dipendente con contratto a tempo indeterminato per 30 anni. Dopo la cassa integrazione, segue aspettativa non retribuita – durante la quale iniziamo un lavoro a tempo determinato e al termine del quale chiedo l’Aspi, concessa fino al 16 agosto 2016 – e poi licenziamento collettivo. Ho 63 anni, 31 anni di contributi, da 7 mesi senza sostegno al reddito; volendo fare domanda per l’Ape Social, avendo chiesto l’Aspi alla fine del tempo determinato e non dopo il licenziamento collettivo, sono considerata disoccupata proveniente da licenziamento collettivo o da contratto a termine?
La sua è veramente una domanda interessante: in effetti, l’APe social ai disoccupati è riconosciuto solo nel caso in cui abbiano perso il lavoro per licenziamento o dimissioni per giusta causa, mentre – malgrado le richieste in questo senso arrivate anche dai sindacati – non è utilizzabile da chi resta senza lavoro per scadenza di un contratto a termine.
=> APe Social, requisiti pensione per disoccupati
Direi che però questo non è il suo caso: lei è rimasta senza lavoro per una procedura di licenziamento collettivo. E solo in seguito a questo evento ha svolto anche un periodo di lavoro a tempo determinato: la legge non vieta di accettare un contratto a termine dopo il licenziamento, ai fini del diritto all’Ape social.
Il fatto che lei abbia chiesto l’Aspi dopo il contratto a termine non mi sembra rilevante, la legge prevede solo (in relazione al sussidio) che debba essere terminato da almeno tre mesi. Requisito che, nel suo caso, sussiste, visto che lei ha finito di prendere l’Aspi nell’agosto 2016. Lei ha gli altri requisiti (63 anni di età e almeno 30 anni di contributi). Quindi, secondo me lei potrebbe avere diritto all’APe: si tratta, però, di un’interpretazione, le consiglio comunque di chiedere anche all’Inps.
Hai una domanda che vorresti fare ai nostri esperti?
Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz