Entro luglio 2017 una nuova legge per il lavoro accessorio dopo l’abrogazione dei voucher prevista dal dl 25/2017, di cui la Camera ha approvato la legge di conversione (deve passare al Senato per approvazione definitiva). Che i tempi per una nuova regolamentazione del occasionale fossero veloci era già noto (per colmare l’attuale vuoto normativo), ma ora le scadenze sono state messe nero su bianco nel DEF 2017, il documento di economia e finanza.
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Fra le misure per il lavoro previste dal Piano Nazionale di Riforme c’è infatti la nuova legge sul lavoro accessorio, prevista entro luglio 2017. In pratica, il Governo attenderà il via libera parlamentare alla legge di conversione del dl 25/2017, quindi il pronunciamento della Corte Costituzionale sul referendum del 28 maggio (il quesito che propone la cancellazione dei voucher lavoro è di fatto superato); subito dopo si metterà mano alla nuova legge.
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Il decreto 25/2017 cancella gli articoli 48, 49 e 50 del decreto attuativo del Jobs Act di Riforma Contratti (dlgs 81/2015), che contenevano le norme sul lavoro accessorio, prevedendo dal 17 marzo 2017 (data di entrata in vigore del provvedimento) lo stop all’acquisto di nuovi voucher lavoro, mentre quelli già acquistati possono essere utilizzati fino al 31 dicembre 2017. Restano invece validi i voucher baby sitter INPS utilizzabili, in alternativa al congedo parentale.
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Nel frattempo, prosegue il dibattito sui contorni della nuova legge: fra le ipotesi più accreditate, una differenziazione fra famiglie e imprese. Per le aziende, si pensa ad allargare i paletti attualmente previsti per il lavoro a chiamata, eliminando il vincolo che oggi consente di applicare questi contratti solo agli under 25 o ai lavoratori con più di 55 anni. Per le famiglie, invece, resterebbe un meccanismo basato sui buoni lavoro, magari aumentandone il valore a 12 euro (rispetto ai 10 euro precedentemente previsti).