Il 16 gennaio, dopo 6 anni a tempo indeterminato, ho presentato dimissioni per motivi personali. L’azienda mi obbliga a effettuare la conciliazione sindacale, senza prima il pagamento. È obbligatorio accettare la conciliazione? Come posso intimare il pagamento delle mie spettanze?
La conciliazione è una procedura di risoluzione extragiudiziale delle controversie; durante questo “confronto” si viene aiutati da una terza parte (il conciliatore) a trovare una soluzione adatta ad entrambe le parti. Quindi bisogna compilare la domanda per la procedura, presentarla al Comitato Regionale per le Comunicazioni territoriale competente, consegnata a mano o tramite fax, in cui viene indicato:
- nome e cognome;
- residenza;
- numero dell’utenza in caso di servizi telefonici;
- denominazione e sede dell’operatore;
- i fatti che sono all’origine della controversia tra le parti;
- gli eventuali tentativi già esperiti per la composizione della controversia;
- le richieste dell’istante;
- fotocopia di un valido documento d’identità;
- i documenti che si allegano.
Quindi può richiedere il pagamento tramite questa domanda e questo confronto con il conciliatore.
Ricordiamo che in caso di dimissioni con conciliazione sindacali, il lavoratore è esonerato dal presentare le dimissioni online (Decreto Legislativo n.151/2015).
=> Dimissioni online obbligatorie
In ogni caso il lavoratore non è tenuto a motivare le sue dimissioni ma solo a rispettare il periodo di preavviso contrattuale e il datore di lavoro non le può respingere (sentenza della Corte di Cassazione n. 2913/1987). A questo link può scaricare una bozza del Verbale di Conciliazione.
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Chiedi all'espertoRisposta di Noemi Ricci