Ho 64 anni e 7 mesi, 30 anni di contributi come dipendente, compreso l’anno di disoccupazione e 40 mesi nella gestione separata, che è relativa a un incarico nel 2005 conclusosi nel 2013. Da allora sono senza lavoro e iscritto nella lista dei disoccupati, nullatenente, e da giugno 2015 percepisco l’assegno sociale del Comune pari a 190 euro al mese, non consecutivi ma secondo le modalità di legge, avendo l’ISEE pari a zero. Secondo la previsione INPS dovrei andare in pensione il 1/9/2019. Il Patronato mi conferma che ho i requisiti per l’APe ma non sa dire se social o volontaria. Non sono riuscito a pagare Equitalia e un debito bancario. Questi debiti cosa possono comportare? Leggo che chi è un soggetto a rischio, la banca, per quanto riguarda l’APe volontaria, potrebbe rifiutare il prestito.
Lei dovrebbe avere i requisiti per accedere all’APe social, in quanto disoccupato. I requisiti sono almeno 63 anni di età, 30 anni di contributi e, per quanto riguarda i lavoratori disoccupati, aver terminato gli ammortizzatori sociali da almeno tre mesi. Mi pare che lei abbia tutti questi requisiti, che le dovrebbero consentire, dal maggio 2017, di accedere all’APe social.
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La prestazione la accompagna fino alla maturazione della pensione, quindi fino al settembre del 2019, ed è a carico dello Stato, quindi non c’è bisogno del finanziamento bancario.
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Che è invece necessario in caso di all’APe volontaria, prestito (finanziato dal sistema bancario) da restituire con rate ventennali sulla pensione. In questo caso è possibile che la banca rifiuti il finanziamento, ma non nel caso dell’APe social, a carico dello Stato.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz