Vi abbiamo parlato, un po’ di settimane fa, delle possibili conseguenze negative del recente servizio di Google, Street View, integrato nelle mappe del portale, che permette di visualizzare con un bell’effetto di full-immersion le strade che stiamo visualizzando, attraverso foto a 360 gradi del luogo.
Fino a qualche giorno fa il servizio era disponibile solo per le principali città degli Stati Uniti, ma da poco è possibile ammirare foto effettuate anche in Italia, al momento solo per Milano, Firenze e Roma.
Il Garante per la privacy italiano ha avviato un’istruttoria per indagare se veramente viene rispettata la privacy di chi è stato fotografato nelle immagini presenti sul nuovo servizio di Google, nonostante le politiche di utilizzo del servizio dicano chiaramente che sono stati oscurati volti e targhe delle automobili fotografate.
La questione in realtà è molto più complicata, perché riguarda le modalità attraverso le quali vengono scattate le foto, effettuate da alcune auto di Google con particolari strumenti per riprendere le località e trasformarle in seguito, nei laboratori Google, in foto a 360 gradi. Questi strumenti e le automobili di Google che li usano, secondo le associazioni che tutelano i diritti dei consumatori e secondo il Garante devono essere facilmente identificabili dalle persone che si trovano proprio in quel momento a passare per il luogo in cui sono in corso di realizzazione le riprese fotografiche.
Carlo Pileri, Presidente dell’Associazione nazionale per la difesa e l’orientamento dei consumatori, ha dichiarato:
Abbiamo inviato una lettera al Garante per la privacy e alla Polizia Postale chiedendo un chiarimento circa il rispetto della normativa sulla privacy da parte del servizio “Google Street View” e la sussistenza di eventuali abusi della normativa nell’utilizzo dello strumento. Abbiamo ricevuto decine di telefonate di protesta di persone che si sono identificate o che hanno paura di esserlo. Questo perché il servizio offre una panoramica a 360° gradi della zona prescelta, mostrando le immagini anche di persone e veicoli. È incorporato un sistema automatico di riconoscimento e successivo oscuramento dei volti e delle targhe ma, data la sua automaticità, è possibile che in determinate occasioni tale riconoscimento non possa essere effettuato, lasciando visibile e quindi riconoscibile il volto o la targa. Non è sufficiente la clausola di garanzia della segnalazione per essere cancellati. È materialmente impossibile, per gli utenti, verificare tutti i luoghi dove si potrebbe essere stati fotografati.