Sembra che Israele abbia bisogno di un sistema sicure in grado di identificare inequivocabilmente ogni cittadino presente nel paese.
Chiaramente le tecnologie più note, sono relative alle impronte digitali e al riconoscimento facciale. Pertanto, anche in questo caso, la proposta di legge che prevede l’istituzione di carte di identità elettroniche non poteva dimenticare queste informazioni biometriche.
Il problema (se così vogliamo chiamarlo) è che queste considerazioni sembrano essere uscite dallo stato embrionale in cui si trovavano. Una commissione parlamentare sembra aver già conferito una prima approvazione al progetto che adesso deve passare l’esame di altre commissioni per verificare la compatibilità con la normativa vigente nel paese.
Anche in questo caso, le motivazioni che spingono alla biometria sono quelle di un sistema di identificazione più rapido ed efficace, privo (o quasi) dei costi attualmente necessari al riconoscimento di una persona.
Inoltre, il vantaggio di sicurezza è che le informazioni biometriche risiedono e non possono essere dissociate dalla persona stessa (si spera).
Purtroppo però permangono delle perplessità. In che modo verranno gestiti i database contenenti milioni di informazioni assolutamente riservate e sensibili? Quali le tecnologie utilizzate e quali le politiche e le autorizzazioni di accesso agli stessi DB? E ancora, quali azioni verranno messe in campo per evitare abusi o violazioni?
Non rimane che aspettare, fiduciosi che prima di obbligare i cittadini a sottostare a nuove regole vengano prese le dovute precauzioni.