C’è un modo di gestire la navigazione degli utenti in Internet molto grossolano, si chiama censura. Di certo la censura è qualcosa di più, e di più profondo, ma in questo post si vogliono solo dare gli strumenti per provarla sulla propria pelle.
Tralasciando quindi tutte le considerazioni etiche che si riferiscono al tema della censura, limitiamoci a proporre un plug-in in grado rendere sperimentabile la censura applicata dal governo Cinese.
Si tratta di un add-on per il celebre browser Firefox, chiamato China Channel e sviluppato autonomamente da tre persone che rispondono ai nomi di Aram Bartholl, Evan Roth e Tobias Laingruber.
Una volta avviato China Channel quello che avverrà è la sostituzione del proprio indirizzo IP con uno appartenente ad una rete cinese. A questo punto sarà possibile capire cosa significa navigare nella rete da IP cinese e valutare l’impatto delle informazioni reperite (e non reperite) sulla coscienza popolare.
Di fatto China Channel bloccherà la navigazione nel caso in cui l’utente selezioni pagine non adeguate per il governo cinese, oppure effettui ricerche non consentite. Ad esempio cercando la parola “democracy” probabilmente molte pagine risultanti nell’operazione di ricerca non potranno essere accedute.
Le manifestazioni del proxy (questo di fatto è China Channel) sono varie, come l’interruzione della connessione, o il blocco totale delle stesse anche per diversi minuti. La grande attenzione su questo plugin sta generando problemi di disponibilità dei server proxy utilizzati per l’esperimento, a dimostrazione che le problematiche relative alla censura, e più in generale alla libertà di informazione, sono un tema sempre caldo.