Sniffate le emissioni elettromagnetiche delle tastiera

di Fabrizio Sinopoli

Pubblicato 30 Ottobre 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:49

logo PMI+ logo PMI+

Si sta facendo sempre più strada un nuovo tentativo di attacco o, perlomeno, si fanno sempre più frequenti le ricerche per “catturare” i tasti premuti sulla tastiera.

Poco meno di un anno fa, vi abbiamo raccontato di vulnerabilità in alcuni modelli di tastiere wireless prodotte dalla Microsoft.

Oggi invece un gruppo di ricercatori si è spinto oltre: non si tratta di scoprire possibili bachi nei software di crittografia implementati nelle tastiera senza fili, ma di uno studio con il fine di riuscire a sniffare le emissioni elettromagnetiche prodotte dalla pressione dei tasti sulla tastiera del nostro computer.

I due ricercatori, Martin Vuagnoux e Sylvain Pasini, hanno eseguito 4 differenti tipi di attacco nei confronti di 11 modelli differenti di tastiere (USB, PS/2 e dei portatili), prodotte tra il 2001 e il 2008: tutte si sono dimostrate vulnerabili ad almeno uno dei quattro attacchi.

I ricercatori hanno pubblicato due video a dimostrazione di due degli attacchi effettuati.

Il risultato è da un certo punto di vista stupefacente, ma sorgono parecchie perplessità: troppe accortezze che rendono inverosimile la situazione creata. Sono state eliminate tutte le possibili fonti di onde elettromagnetiche, limitando praticamente ad una sola (la tastiera stessa). Inoltre l’ambiente è pressoché silenzioso ma sopratutto il modo di premere i tasti è decisamente irreale.

Voi cosa pensate di questo tipo di attacco? Troppo irrealistico oppure nel prossimo futuro dovremmo davvero iniziare a tutelarci da questo?