Da come l’hanno descritta gli esperti del laboratorio G-Data Security, la nuova “linea di pensiero” e soprattutto di azione dei criminali informatici sembra quasi una congiura contro i navigatori e gli utilizzatori dei servizi Internet.
È stato rilevato che negli ultimi mesi c’è stato un notevole aumento su Internet dei finti software che promettono di risolvere problemi di sicurezza eliminando spyware o virus, magari a pagamento o comunque permettendo una sicura infezione del sistema operativo che si sta utilizzando.
Naturalmente gli obiettivi di una minaccia del genere non si fermano a delle semplici infezioni del sistema fini a se stesse, ma mirano anche alla raccolta illegale e illecita di dati personali e riservati come quelli delle carte di credito, che permetteranno ai malintenzionati di prelevare soldi a dismisura, e soprattutto, cosa anch’essa molto grave, alla presa del pieno possesso del computer della vittima, che si vedrà ben presto inserita a sua insaputa in reti di computer zombie presenti in tutto il mondo, capaci di far compiere operazioni illegali ai PC senza che gli utenti se ne accorgano.
Per la realizzazione di questo ultimo passo, dalle analisi di G-Data emerge che il trojan più usato attualmente per ottenere questi obiettivi si chiama “Trojan-Downloader.FraudLoad“.
Tra i consigli che possiamo darvi per evitare di cadere all’interno di queste trappole pericolose c’è soprattutto quello di prestare molta attenzione ai messaggi che compaiono durante la navigazione in Internet e che vi informano di possibili fantomatiche infezioni al sistema. È normale che ad avvertirvi di pericoli siano solo ed esclusivamente i software che utilizzate per la sicurezza e che avete installato voi nel vostro sistema operativo.
Quindi non fate caso a messaggi sospetti, piuttosto lanciate il vostro vero antivirus (dopo aver aggiornato le firme del database) per effettuare un controllo di sicurezza.
Sulla nuova ondata di attacchi, il manager di G-Data Security, Ralf Benzmüller, ha spiegato:
I criminali online sviluppano solo prodotti e strumenti economicamente promettenti. L’intero business è strutturato per massimizzare al meglio i profitti e quello che non funziona o non consente guadagni significativi viene subito messo da parte. La grande diffusione di questi falsi programmi antivirus deve avere avuto particolare successo in passato. L’incremento registrato nelle ultime settimane ne è una conseguenza evidente. Le vittime di questo tipo di attacchi sono per lo più utenti che in maniera maldestra evitano di acquistare valide soluzioni per la sicurezza o non operano i necessari aggiornamenti del proprio browser e sistema operativo.”