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Pensioni, il nuovo ricalcolo contributivo

di Barbara Weisz

Pubblicato 14 Marzo 2017
Aggiornato 15 Marzo 2017 09:11

L'INPS effettua le operazioni per stabilire se il ricalcolo contributivo delle pensioni dal 2012 è più favorevole ed effettua il taglio riportando il calcolo retributivo.

Taglio pensioni

Ricalcolo INPS in arrivo per alcune pensioni, con il contributivo dal 2012: nel caso in cui l’applicazione di questo metodo comporti una somma superiore a quella che risulterebbe da un calcolo interamente retributivo, prevale quest’ultimo e gli assegni saranno conseguentemente calcolati. L’INPS sta eseguendo le relative operazioni, inviando specifica comunicazione agli interessati.

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Il punto è il seguente: la Riforma Pensioni Fornero di fine 2011 ha stabilito che, dal 2012 in poi, si applica in ogni caso il calcolo contributivo per determinare l’importo della pensione, anche a coloro che fino a questa data hanno conservato il retributivo.

Si tratta di lavoratori che avevano già 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, che quindi in base alle disposizioni Fornero hanno la pensione calcolata con il retributivo fino al 2012 e con il contributivo per le quote degli anni seguenti.

La Legge di Stabilità 2015 ha stabilito che l’importo di queste pensioni non può comunque essere superiore a quello che risulterebbe con il calcolo retributivo. Ecco cosa prevede nel dettaglio il comma 707 della legge 190/2014:

«l’importo complessivo del trattamento pensionistico liquidato con le regole vigenti dal primo gennaio 2012 non può eccedere quello che sarebbe stato liquidato con l’applicazione delle regole di calcolo vigenti prima della riforma Fornero computando, ai fini della determinazione della misura del trattamento, l’anzianità contributiva necessaria per il conseguimento del diritto alla prestazione, integrata da quella eventualmente maturata fra la data di conseguimento del diritto e la data di decorrenza del primo periodo utile per la corresponsione della prestazione stessa”.

Il problema si è posto perché la norma interessa lavoratori che sono a fine carriera e di conseguenza spesso hanno stipendi alti, che rendono conveniente il calcolo contributivo relativamente alle quote maturate dal 2012 in poi. Tendenzialmente, il doppio calcolo sarà svantaggioso per le pensioni di coloro che vanno in pensione con retribuzioni medie intorno ai 46mila euro.

=> Tetto pensioni: calcolo e istruzioni INPS

L’INPS sta effettuando le operazioni di ricalcolo, in base alle quali si determinano le pensioni. Il meccanismo è esposto nel prospetto di liquidazione. In estrema sintesi, bisogna prima calcolare la pensione con il calcolo retributivo fino al dicembre 2011 e contributivo dal 2012 in poi. Poi, si effettua il calcolo interamente retributivo. Se da quest’ultimo risulta una pensione più bassa, l’assegno subirà un taglio, nel senso che verrà riconosciuta la somma calcolata con il retributivo.

Esempio: lavoratore che è andato in pensione nel 2014, con 40 anni di contributi al 31 dicembre 2011, e tre anni successivi. Ultimo stipendio: 30mila euro annui. Con il sistema misto, avrebbe diritto a una pensione di 25mila 500 euro, ovvero 24mila euro calcolati con il retribuito per la quota maturata fino al 2011 (calcolati con aliquota all’80%), più altri 1500 euro derivanti dalle anzianità successive. Per verificare se la cifra va ridotta, si può effettuare un calcolo virtuale applicando un’aliquota dell’86% (aggiungendo quindi un 2% per ogni anno di retributivo in più). Il risultato sarà 25mila 800. Con il retributivo, quindi, questa pensione sarebbe più alta, e l’assegno non subirà quindi nessun ritocco.