LemonScreen, login con riconoscimento facciale in Windows

di Alessandro Vinciarelli

Pubblicato 1 Ottobre 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:49

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Mentre pensavo a quante password ogni giorno ciascuno di noi deve inserire per accedere a questo o a quel servizio, mi sono detto: perché non risolvere il problema cercando su Internet qualcosa già pronta all’uso?.

Navigando sono finito sul sito di KeyLemon, trovando un software che ad una prima lettura sembrerebbe entusiasmante. Si chiama LemonScreen, ed è disponibile in versione free per sistemi Windows.

Si tratta di un piccolo programma(solo 2.4MB nella sua versione 1.3.0) che permette di effettuare il login o il rientro dal salvaschermo attraverso il riconoscimento facciale. Non è più necessario inserire ad ogni interruzione dello screensaver la password di Windows per tornare in possesso del computer, né durante l’accensione e l’avvio del sistema operativo.

Ma come si usa e quanto c’è di vero nelle funzionalità di questo software? Innanzitutto il processo di istallazione è semplice e non nasconde particolari insidie. Come qualsiasi altro programma l’utente viene guidato nelle varie fasi e il risultato è la classica icona presente nella tray area.

A questo punto è necessario procedere ad una fase di creazione del modello, requisito fondamentale è il possesso di una webcam collegata al PC. La procedura prevede l’inserimento della password di Windows e la pressione del tasto “create/update model”. Il sistema provvederà da solo ad individuare i punti caratteristici del nostro viso, che contestualmente verrà visualizzato all’interno della finestra e verrà evidenziato da un quadrato rosso che contornerà occhi naso e bocca.

Il gioco è fatto, il pulsante “save” permetterà di consolidare i risultati ottenuti e iniziare con la sperimentazione delle funzionalità del programma.

La mia personale non è stata particolarmente brillante, anzi direi ben al di sotto delle aspettative. Se in un primo momento mi ero lasciato andare a facili entusiasmi, le prove successive non sono state soddisfacenti. Questo perché inizialmente, provando il software solo con la mia faccia, avevo effettivamente riscontrato il riconoscimento solo se mi ponevo ben inquadrato dalla webcam integrata e con il volto in linea.

Tuttavia quando ho invitato altre persone a fare da cavia per verificare il loro non riconoscimento i risultati sono stati opposti. In molti, soprattutto in condizioni di luce non particolarmente vivaci, sono riusciti ad entrare liberamente nella mia sessione.

Che dire. Spero che lo sviluppo del programma, ancora in versione beta, sveli maggiori accorgimenti di sicurezza. Per come l’ho testato io, il software non è ancora maturo e anziché aggiungere una ulteriore barriera ad accessi non autorizzati, la abbatte.