L’open source è più sicuro del software commerciale e costa meno. Sarebbero queste le motivazioni che spingono sempre più imprese dell’estremo oriente ad adottare programmi distribuiti con licenza pubblica.
A rivelarlo è la ricerca pubblicata oggi da IDC, che ha analizzato gli acquisti informatici di aziende situate in Australia, Cina, India e Korea. Si tratta di realtà molto lontane da quella italiana ma la cui enorme crescita economica le indica come un esempio da seguire per tutte le aziende del mondo.
La tendenza individuata da IDC, tra l’altro, è particolarmente diffusa nelle PMI. Le imprese di minore dimensione, infatti, hanno mostrato una maggior propensione all’open source rispetto a quelle più grandi.
Le ragioni di un simile successo per il software libero nelle PMI è spiegato da IDC con due parole chiave: sicurezza e budget. Al primo posto tra i motivi di adozione di programmi open source c’è infatti la maggior sicurezza nel loro utilizzo, seguita a breve distanza da ragioni economiche.
Il budget ristretto delle PMI fa sì che gli IT Manager del Sol Levante dirottino i propri investimenti su prodotti non commerciali, che spesso vengono distribuiti gratuitamente con la richiesta di pagare il solo supporto tecnico.
Tra i programmi open source più richiesti spiccano i software di CRM e di BPM (Business Performance Management), e questo secondo l’analista di IDC Prianka Srinivasan significa che «le organizzazioni stanno incrementando l’adozione di tecnologia open source nelle applicazioni fondamentali per il proprio business».