Internazionalizzazione, welfare aziendale, innovazione: tre temi strategici per l’attività di API, associazione piccole e medie industrie, che in occasione della feste della donna li ha declinati al femminile, attraverso le testimonianze di tre imprenditrici.
Raffaella Zambellini racconta la sua esperienza alla guida di SLIM srl specializzata nella componentistica elettrica ed elettromeccanica, che oggi esporta il 37% del suo fatturato all’estero.
«fin dalla nostra costituzione, l’apertura ai mercati internazionali è stato uno dei principali focus. Dopo l’Europa, i paesi del Medio Oriente sono quelli con cui abbiamo da sempre più rapporti, ed è facile comprendere come l’essere donna abbia una valenza diversa in quelle culture. In quei contesti, la mia ‘sensibilità femminile’ mi conferisce quel quid in più che mi permette di avere una mentalità aperta ad accettare le caratteristiche culturali e umane di popoli diversi dai nostri. Nella passata missione di internazionalizzazione organizzata da A.P.I. in Medio Oriente, ho potuto constatare come in quei luoghi così lontani da noi il pregiudizio non sia un ostacolo alle opportunità di generare business: spesso viene apprezzato come le donne abbiano una visione di insieme e una capacità di coordinamento che permette loro di avere sempre un piano di riserva. D’altronde, per nostra natura dobbiamo gestire più cose insieme e impegnarci a fondo perché ci siano riconosciuti gli obiettivi raggiunti, spesso con grandi sacrifici personali. Una caratteristica prettamente femminile è proprio quella di saper andare oltre alle apparenze e soffermarsi su quelle che sono tutte le sfaccettature dell’essere umano. Oggi abbiamo bisogno di una nuova generazione di donne che non sogni di essere una principessa salvata dal principe, ma che decida di fare l’ingegnere per costruire ponti e strade che colleghino persone e città, a livello pratico e anche metaforico».
=> Internazionalizzazione dei distretti industriali
Chiara Faccioli ha messo a punto un innovativo programma di welfare aziendale “Dalla Geofisica alla Culla” in Codevintec, impresa attiva nella strumentazione ad alta tecnologia per le Scienze della Terra e del Mare.
«Per me le persone vengono prima di tutto: da donna e mamma ho raccolto l’esigenza dei collaboratori e ho voluto che la nostra azienda fosse in grado di creare le condizioni ottimali per cui il personale potesse conciliare la gestione dei figli con l’impegno lavorativo. Grazie ad A.P.I., che ci ha supportato nell’identificazione delle corrette normative, nella compilazione e presentazione delle domande necessarie per accedere ai fondi della Legge 53/2000, abbiamo potuto implementare un progetto di due anni che prevedesse l’introduzione del part-time per le dipendenti dopo il rientro dalla maternità, possibilità di telelavoro, voucher baby-sitter e, infine, campus estivi per i figli, per permettere ai genitori di lavorare anche durante i periodi di chiusura delle scuole. Un progetto che ha avuto un estremo successo, non solo tra i nostri dipendenti, ma anche a livello di Regione Lombardia, che ci ha conferito il Premio Famiglia-Lavoro per lo sviluppo di questo programma».
=> Welfare aziendale, consigli pratici per PMI
Luciana Ciceri racconta l’innovazione in azienda attraverso la produzione di filamenti per la stampa 3D.
«Il nostro modo di fare business è cambiato e si è sviluppato seguendo con attenzione i bisogni del mercato e, alle volte, anticipandone le tendenze: dalla lavorazione dei metalli siamo passati alle materie plastiche e, ad oggi, possiamo dire con orgoglio di aver rivoluzionato non solo il nostro prodotto ma anche il nostro modo di produrre, attraverso macchinari innovativi e tecnologie all’avanguardia. Il nostro successo come impresa si fonda sulla curiosità coniugata a dedizione, attenzione e precisione: queste le caratteristiche che ci permettono di alzare ogni giorno l’asticella e puntare a un obiettivo più ambizioso, come quello della quarta rivoluzione industriale, a cui ci stiamo approcciando avvalendoci del supporto di A.P.I. che ci offre sostegno e consulenza in ambito aziendale dal 1971. Un elemento del mio essere donna che influenza il mio essere imprenditore? L’intelligenza emotiva di non dimenticare che ogni persona è diversa e importante, non solo dal punto di vista professionale ma anche e soprattutto da quello umano».