Negli ultimi anni si sente sempre più spesso parlare di numerosi furti d’identità virtuale, un fenomeno che indica, come testimoniano i dati raccolti dall’Osservatorio Crif sulle truffe effettuate via Internet, come la criminalità di questo tipo sia maggiormente in aumento nei più giovani. Basti pensare che nell’anno 2006 sono stati rilevati 17.000 casi di questo tipo messi in atto da giovani di età compresa tra 14 e 25 anni.
Il furto d’identità resta un vero e proprio problema da combattere con pene molto severe, visto che il furto di dati sensibili raccolti senza che il diretto interessato ne sia a conoscenza è molto pericoloso per la nostra sicurezza personale e anche per il nostro conto corrente bancario.
I Laboratori Kaspersky italiani, con le parole di Alexander Moiseev, hanno avvertito dell’aumento spropositato del problema, descrivendo come il loro ultimo prodotto in commercio, la suite Kaspersky Internet Security 2009, riesca a filtrare perfettamente l’attività dei software e dei processi attivi nel sistema operativo, sfruttando una “white list” di software considerati sicuri e per i quali non c’è la necessità per il software di mostrare un messaggio di avviso durante la loro esecuzione. Il software controlla la connessione a Internet e tutto il traffico che passa per le porte di comunicazione del PC con la rete.
Afferma Moiseev:
Il recente caso di furto d’identità relativo a una nota catena alberghiera (Best Western, ndr), come riportato anche da quotidiani italiani, mette in luce il fatto che, in un modo o nell’altro, corriamo tutti questo rischio. E proprio per questo consigliamo di utilizzare sempre connessioni sicure, di adottare un sistema antivirus costantemente aggiornato e di effettuare controlli periodici alla propria rete di sicurezza.