Controlli fiscali su redditi all’estero

di Noemi Ricci

7 Marzo 2017 09:30

logo PMI+ logo PMI+
Capitali e redditi detenuti all'estero e non dichiarati dai contribuenti italiani: nuove direttive dall'Agenzia delle Entrate per i controlli fiscali.

Il Fisco italiano dà il via a nuovi controlli fiscali su patrimoni e redditi detenuti all’estero e non dichiarati da contribuenti italiani a partire dal 1° gennaio 2010: saranno usati anche i dati provenienti dallo scambio internazionale di informazioni. A definire le attività di controllo, le modalità di acquisizione dati degli iscritti all’Anagrafe degli Italiani residenti all’estero e i criteri per formare liste selettive per le verifiche finanziarie e sugli investimenti è il provvedimento Agenzia delle Entrate n. 43999/2017.

=> I paradisi fiscali degli imprenditori

Le liste selettive – introdotte nell’ordinamento italiano dall’art. 7, comma 3, del Dl n. 193/2016 saranno stilate tenendo conto in modo prioritario delle situazioni più anomale di trasferimento della residenza, per le quali sia lecito ipotizzare la permanenza in Italia nonostante il trasferimento all’estero.

Per individuare tali situazioni l’Agenzia utilizzerà l’applicativo informatico So.No.Re. (Soggetti Non Residenti), incrociando le informazioni disponibili nella banca dati delle Entrate con quelle derivanti dallo Spesometro e dallo scambio di informazioni attivato sulla base di direttive europee (Direttive DAC1 e DAC2) e accordi internazionali con le amministrazioni fiscali estere (FATCA e Common Reporting Standard) che saranno progressivamente disponibili.

=> Il Fisco 2.0 rivoluziona i controlli

Tra i criteri per la formazione delle liste selettive:

  • residenza in Stati e territori a fiscalità privilegiata;
  • movimenti di capitale da e verso l’estero;
  • informazioni su patrimoni immobiliari e finanziari all’estero trasmesse dalle autorità fiscali estere nell’ambito di Direttive UE e Accordi;
  • residenza in Italia del nucleo familiare del contribuente;
  • atti dell’effettiva presenza in Italia del contribuente;
  • utenze attive;
  • disponibilità di autoveicoli, motoveicoli e unità da diporto;
  • titolarità di partita IVA attiva;
  • rilevanti partecipazioni in società residenti di persone o a ristretta base azionaria;
  • titolarità di cariche sociali;
  • versamento contributi per collaboratori domestici;
  • informazioni dai sostituti d’imposta con la CU e il 770;
  • informazioni su operazioni IVA comunicate alle Entrate (Spesometro)

.