Via libera dal Ministero del Lavoro e il Ministero dell’Economia alla Riforma delle Pensioni varata dal Consiglio di Amministrazione dell’INPGI, l’Istituto di previdenza dei giornalisti professionisti italiani, con delibera del 28 settembre 2016. Diventano quindi più stringenti i requisiti per il pensionamento per i giornalisti professionisti. Ai giornalisti professionisti non si applicano infatti le regole imposte dalla Riforma delle Pensioni Fornero, essendo l’INPGI un fondo sostitutivo dell’assicurazione generale obbligatoria ma autonomo rispetto all’INPS perché privatizzato.
=> INPGI obbligatoria per pubblicisti
Questa nuova riforma va a ridurre la disparità oggi esistente nelle sistema previdenziale dei giornalisti professionisti rispetto alle gestioni pubbliche. Tra le novità di maggiore rilievo:
- sistema contributivo per tutti gli assicurati per le anzianità contributive maturate a partire dal 1° gennaio 2017;
- innalzamento dell’età pensionabile, fermo restando il requisito minimo di 20 anni di contributi versati, a:
- 66 anni nel 2017 e 66 anni e 7 mesi a partire dal 2018 per gli uomini;
- 64 anni nel 2017 e 65 anni e 7 mesi nel 2018 e 66 anni e 7 mesi nel 2019, per le donne;
- per tutti, dal 2019 adeguamento automatico alle speranze di vita ISTAT come previsto nell’assicurazione pubblica;
- nuovi prelievi sugli assegni di importo lordo pari almeno a 38.000 euro come contributo di solidarietà per i pensionati a carico delle Gestione per il triennio 2017-2019;
- da febbraio 2017, contributo aggiuntivo di disoccupazione dell’1,4% a carico del datore di lavoro per rapporti a tempo determinato con causali diverse dalla sostituzione di personale temporaneamente assente;
- ridotta progressivamente l’indennità: dopo 6 mesi, riduzione del 5% al mese fino al 50% fisso per gli ultimi 9 sui 24 complessivi;
- per la pensione anticipata 62 anni di età e 38 anni di contribuzione nel 2017, 39 anni nel 2018 e 40 anni nel 2019 (contro i 35 del 2016) con l’agganciamento ulteriore del requisito alla speranza di vita;
- abrogata la possibilità di anticipo quota di pensione di anzianità INPGI anche se non sono stati maturati i requisiti INPS.
Le nuove regole entrano in vigore da subito, per chi matura i requisiti a partire dal 1° gennaio 2017, chi invece ha maturato il diritto con le regole previgenti entro il 2016 le manterrà anche dopo l’entrata in vigore della Riforma delle Pensioni INPGI. Nessun cambiamento poi per quanto concerne la possibilità di cumulo gratuito della contribuzione versata nell’assicurazione generale obbligatoria per carriere lavorative svolte nel settore privato.
Fonte: INPGI.