Tratto dallo speciale:

Decreto Mezzogiorno, più credito al Sud

di Barbara Weisz

23 Febbraio 2017 18:06

logo PMI+ logo PMI+
Salgono aliquota e tetti del credito d'imposta per investimenti strutturali nel Sud e Sardegna: legge di conversione del decreto Mezzogiorno e sintesi delle misure.

L’aumento del credito d’imposta per gli investimenti strutturali nelle regioni del Sud è definitivo: è contenuto nella legge di conversione del Decreto Mezzogiorno approvato il 22 febbraio, con tutte le altre misure sull’adeguamento alle procedure europee in materia ambientale, riqualificazione professionale nelle imprese portuali, ILVA di Taranto, G7 di Taormina.

=> Bonus Sud ampliato: focus sulle PMI

L’aumento del credito d’imposta, inserito nel corso del passaggio parlamentare del decreto, è previsto dall’articolo 7-quater, e va a sostituire il comma 98 dell’articolo 1 della legge 208/2015. L’agevolazione sale al 45% per le piccole imprese, 35% per le medie e 25% per le grandi (dal precedente 10%).

Sono anche incrementati i tetti di investimento agevolabili: 3 milioni di euro per le piccole imprese, 10 milioni di euro per le medie imprese e 15 milioni di euro per le grandi imprese. Fra le Regioni ammesse è stata inserita la Sardegna, che quindi si aggiunge a Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia.

Il credito d’imposta non è compatibile con gli aiuti de minimis. Le novità si applicano a partire dall’entrata in vigore della legge di conversione (che come detto è approvata definitivamente, e ora dovrà essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale).

Ci sono una serie di casi in cui il credito eventualmente già concesso viene rideterminato, con conseguente versamento entro i termini del saldo dell’imposta sui redditi relativa al periodo d’imposta a cui si riferisce il ricalcolo. Nel dettaglio, questo avviene se i beni oggetto dell’agevolazione non entrano in funzione entro il secondo periodo d’imposta successivo a quello della loro acquisizione o ultimazione, e in questo caso bisogna rifare il calcolo escludendo dagli investimenti agevolati il costo dei beni non entrati in funzione. Oppure se, entro il quinto periodo d’imposta successivo a quello nel quale sono entrati in funzione, i beni sono dismessi, ceduti a terzi, destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa ovvero destinati a strutture produttive diverse da quelle che hanno dato diritto all’agevolazione (anche qui, si esclude dagli investimenti agevolati il costo dei beni in questione).

Il credito d’imposta si applica anche ai beni acquisiti in locazione finanziaria, indipendentemente dal fatto che venga esercitato il riscatto. Il credito d’imposta indebitamente utilizzato rispetto all’importo rideterminato secondo le disposizioni del presente comma è restituito mediante versamento da eseguire entro il termine stabilito per il versamento a saldo dell’imposta sui redditi dovuta per il periodo d’imposta in cui si verificano le ipotesi ivi indicate.

Brevemente, le altre norme previste dal decreto Mezzogiorno:

  • adeguamento alle procedure europee per la realizzazione e l’adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione rilevate in varie regioni.
  • E’ istituita l’agenzia per la somministrazione di lavoro in porto e la riqualificazione professionale per sostenere l’occupazione e stimolare i processi di riconversione industriale delle infrastrutture portuali.
  • Misure per il risanamento ambientale dell’ILVA di Taranto, incremento della cassa integrazione straordinaria 2017, anche per promuovere iniziaitve di riqualificazione professionale, piano di sostegno assistenziale e sociale per le famiglie disagiate nei comuni di Taranto, Statte, Crispiano, Massafra e Montemesola.
  • Interventi per la presidenza italiana del G7 di Taormina nel 2017.

decreto Mezzogiorno