Il ministro belga della Giustizia Jo Vandeurzen ha pubblicamente denunciato che la Cina ha ripetutamente attaccato le infrastrutture di rete e web del suo paese utilizzando software di spionaggio inviato via email.
Il Belgio è un obiettivo particolarmente strategico nella cyber war perché ospita le sedi centrali della EU e della NATO. Il Belgio ha, inoltre, forti legami politici ed economici con numerosi paesi africani (ex colonie), paesi che negli ultimi anni sono entrati nella sfera di influenza (o di interesse) della Repubblica Popolare Cinese interessate alle loro ricorse naturali.
Al recente summit NATO di Bucarest è stato ribadito che la “cyber defence” è ormai una delle priorità strategiche dell’Alleanza Atlantica. La Nato ha predisposto una cyber defence policy (citata nel rapporto finale, qui in pdf) che i governi dei pesi alleati saranno chiamati a sottoscrivere. Ricordiamo, infine, che gli articoli 5 e 6 del Trattato NATO autorizzano un’azione di deterrenza e di difesa contro qualsiasi minaccia di aggressione rivolta a un qualsiasi stato membro dell’alleanza.
Tanto per non sottovalutare il pericolo costituito dagli attacchi informatici rimando al post pubblicato qualche tempo fa, dal titolo esplicativo: NATO: gli attacchi informatici sono pericolosi come quelli missilistici.