Il cloud computing sta diventando sempre più una realtà tangibile anche nelle PMI che ne colgono le potenzialità sempre crescenti e incrementare soprattutto dalla diffusione di dispositivi mobile come strumenti di lavoro.
Il cloud computing offre infatti il vantaggio di poter abbandonare il concetto di infrastruttura fisica IT, dando la possibilità di poter sfruttare risorse informatiche ospitate da terze parti, nonché di garantire accessibilità ovunque e da ogni dispositivo. Il tutto in sicurezza, contenendo i costi e potendo contare su estrema scalabilità, semplicità di utilizzo e servizi personalizzati.
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A confermare il vantaggio competitivo delle aziende che puntano sul cloud è uno studio di ULI– Utility Line Italia, uno dei più antichi Internet Service Provider italiani, fondato da Vittorio Figini nel 1995 nell’hinterland milanese, a Seveso.
Il campione analizzato da ULI – Utility Line Italia, le aziende che utilizzano i servizi cloud sono passate dal 20% del 2014 al 60% del 2016. I campi di applicazione sono molteplici: amministrazione del personale, gestione di paghe e contributi, servizi di back up per l’archiviazione dei dati, formazione, comunicazione, promozione e illustrazione dei propri prodotti ai clienti e così via.
A fare la differenza sono però ancora oggi le dimensioni aziendali: solo il 20% delle aziende con organico tra i 10 e 49 addetti fa ricorso al cloud, contro il 40% di quelle con più di 50 dipendenti.
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Vittorio Figini, amministratore di ULI – Utility line Italia, spiega:
«Qualsiasi azienda grazie al Cloud può usufruire di servizi personalizzati, sicuri e affidabili. La richiesta è esplosa da quando tutti i mobile dispongono di connessione Internet veloce e vengono anche utilizzati come strumento di lavoro. Oggi c’è una maggiore consapevolezza del ruolo strategico e dei risparmi economici di un’azienda che si libera di infrastrutture fisiche di IT. Cloud e relativi servizi cresceranno in Italia con la diffusione della banda larga. Le aziende talvolta esprimono dubbi sulla sicurezza, che noi superiamo ospitando i dati in remoto in data center italiani».