A volte i problemi di sicurezza informatica fanno sorridere per le modalità nelle quali vengono scoperti certi bug o exploit in applicazioni e servizi web.
L’ultimo caso è toccato a Abdulaziz Al-Shalabi, abitante del Kuwait, uno degli infiniti milioni di utenti di GMail, il notissimo servizio di posta elettronica di Google, che qualche settimana fa ha avuto dei problemi a collegarsi alla sua casella di posta elettronica, come poi ha dichiarato al sito CNET News, e subito dopo ha scoperto, con grande sorpresa, di essere collegato senza volerlo contemporaneamente agli account di circa trenta utenti a lui completamente sconosciuti.
Al-Shalabi ha spiegato di non sapere assolutamente cosa sia successo, e per dimostrare con certezza quello che ha dichiarato, ha mostrato anche alcuni screenshot delle caselle email dei trenta utenti GMail ignari di essere diventati “famosi”.
L’uomo ha spiegato di aver avuto accesso ad alcune email molto riservate degli utenti, contenenti password e addirittura anche alcuni “codici di accesso ad alcune entrate di ambasciata”.
I tecnici di Google hanno confermato l’esistenza del problema, e sembrano essersi già messi all’opera per eliminare definitivamente il problema. Ma chi ripagherà la privacy violata degli utenti che si sono visti catapultati, senza alcuna spiegazione, nei computer di chissà quali occhi indiscreti?