Microsoft sta effettuando uno studio su un progetto (il link rimanda al PDF della ricerca) molto importante, per certi versi rivoluzionario, che sicuramente farà parlare parecchio nelle prossime settimane in tutta la Rete. Si tratta di un modo alternativo per la diffusione di patch che ricalca, in parte, la propagazione dei worm.
Il metodo consiste nella creazione di “virus buoni”, come sono stati definiti da Milan Vojnovic, ricercatore del dipartimento sicurezza dell’azienda di Redmond, che consistono in:
delle righe di codice che correggono i bug presenti nei programmi usati normalmente, come Office, che vengono sfruttati come porte per penetrare nei computer
In pratica, una sorta di epidemia controcorrente di patch di sicurezza per combattere le vulnerabilità che insidiano i software. In questo modo si potrebbero contrastare attivamente i pericoli legati a buchi di sicurezza con armi identiche ai worm, mettendo in circolazione, appunto, dei “virus buoni” capaci di rimediare al problema.
Per ora, è bene precisare, che si tratta solo di una ricerca teorica come ha tenuto a ribadire Feliciano Intini (intervistato oggi su queste stesse pagine) sul suo blog.