Obiettivo: velocizzare i tempi per l’approvazione dei decreti di attuazione APE, con l’ipotesi di farli uscire entro il prossimo 20 febbraio. Il termine stabilito dalla Legge di Bilancio, nella quale è contenuta la Riforma Pensioni è l’inizio di marzo, così da consentire l’avvio dell’anticipo pensionistico APE entro il primo maggio 2017. Secondo anticipazioni di stampa, tuttavia, entro il 20 febbraio dovrebbero essere già pronti i seguenti decreti attuativi: APE volontaria, APE sociale per lavori usuranti e disoccupati, lavoratori precoci, pensione anticipata lavori usuranti.
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Per quanto riguarda l’APE volontario, i tecnici di Palazzo Chigi stanno lavorando per mettere a punto misure attuative che semplifichino il più possibile la procedura di richiesta per gli utenti. L’ipotesi più probabile è che per l’accesso si potranno utilizzare esclusivamente le credenziali SPID, sistema unico di identità digitale.
Come è noto, le linee generali della procedura sono spiegate nella manovra economica (comma 168 e seguenti in Legge di Bilancio): il lavoratore chiede all’INPS la certificazione del diritto all’APE, l’INPS comunica il risultato della verifica e gli importi minimo e massimo di APE ottenibile, il richiedente presenta la domanda vera e propria di APE e quella di pensione di vecchiaia che verrà liquidata al termine dell’anticipo pensionistico. L’istanza contiene l’indicazione del soggetto finanziario, ovvero la banca che erogherà il prestito (da scegliere fra quelli che stipulano apposita convenzione), l’istituto previdenziale risponde fornendo le informazioni contrattuali previste (dopo averle ricevute dalla banca). La procedura di domanda allo studio prevede che quando il lavoratore presenta la domanda di certificazione all’INPS si attivi una pagina utente che consentirà di seguire l’intero processo autorizzativo.
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I provvedimenti attuativi sull’APE sociale potrebbero invece contenere un allargamento della platea rispetto a quanto previsto dalla legge, in particolare per quanto riguarda i lavoratori con disabilità (abbasando al soglia della disabilità stessa rispetto al 74% indicato dalla manovra). Ricordiamo, in estrema sintesi, che l’APE sociale è riconosciuto a quattro tipologie di lavoratori: disoccupati, assistenza parenti di primo grado con handicap grave, invalidità pari almeno al 74%, lavori gravosi. Era stato ipotizzato che le modifiche potessero confluire nel Milleproroghe, mentre ora sembra più probabile che si proceda direttamente con i provvedimenti attuativi.
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Infine, in vista ci sono le circolari attuative INPS su lavori usuranti e cumulo gratuito contributi: su quest’ultimo punto, il documento di prasis riguarderà solo le regole previste dall’istituto nazionale di previdenza, mentre gli altri enti previdenziali coinvolti (come le casse dei professionisti) dovranno a loro volta procedere con regolamenti attuativi.