Le pensioni 2017 avranno gli stessi importi dell’anno scorso, gli indici di rivalutazione ufficialmente comunicati dall’INPS sono pari a zero, ma da aprile vengono trattenute le somme relative alla perequazione arretrata del biennio 2014-2015 (a meno che non intervenga un rinvio, ad esempio con il Milleproroghe). Una buona notizia riguarda invece le pensioni alte, superiori a 14 volte il minimo: fine del contributo di solidarietà applicato negli anni scorsi, l’assegno torna pieno. Vediamo nel dettaglio gli assegni 2017 per le diverse tipologie di pensioni, comunicati con la circolare 8/2017 dell’istituto di previdenza, il calendario dei pagamenti, le novità sulla tassazione.
Pensioni 2017: il calendario INPS
Iniziamo con le pensioni minime, ricordando che i relativi importi sono anche la base per l’individuazione di limiti di riconoscimento delle prestazioni collegate al reddito, e non solo. Per l’anticipo pensionistico APE, ad esempio, uno dei requisiti è che la pensione maturata sia pari ad almeno 1,4 volte il minimo. Ecco gli importi delle pensioni minime 2017:
- lavoratori dipendenti e autonomi: 501,89 euro al mese. Importo annuo: 6.524,57.
- Assegni vitalizi: 286,09 euro al mese, 3.719,17 euro annui.
- Pensione sociale: 369,26 euro al mese, 4.800,38 euro annui.
- Assegno sociale: 448,07 euro al mese, 5.824,91 euro annui.
- Pensioni assegni a favore dei mutilati, invalidi civili, ciechi civili e sordomuti: 279,47 euro al mese.
Anche i limiti di reddito sono invariati:
- reddito personale pensione sociale: 4.800,38 euro annui.
- Reddito coniugale pensione sociale: 16.539,86 euro annui.
- Reddito personale assegno sociale: 5.824,91 euro annui.
- Reddito coniugale assegno sociale: 11.649,82 euro annui.
- Reddito invalidi totali, ciechi e sordomuti: 16.532,10 annui.
- Reddito invalidi parziali, minori: 4.800,38 euro annui.
I limiti di reddito per le sopra elencate pensioni invalidi si applicano anche agli assegni sociali sostitutivi dell’invalidità civile riconosciuta dopo il compimento di 65 anni e 7 mesi di età.
Per quanto riguarda le date di pagamento, sia alle Poste sia in banca, il termine è sempre il primo giorno del mese, con le seguenti eccezioni: per coloro che ricevono al pensione alle poste, in gennaio il pagamento è avvenuto il secondo giorno bancabile (il 3 gennaio), e saranno effettuati il 2 i versamenti di maggio, ottobre e novembre. Per coloro che ricevono la pensione sul conto corrente, in gennaio il versamento è stato effettuato il 3, e slitterà al 3 del mese anche in aprile e luglio, mentre verrà effettuato il 2 del mese in maggio, ottobre, novembre.
Attenzione: l’INPS deve ancora recuperare parte del conguaglio negativo 2014-2015. Il provvisorio prevedeva una rivalutazione dello 0,3%, il definitivo 2015 si è fermato a +0,2%, lo 0,1% da recuperare è stato differito al 2017 dalla Legge di Stabilità dell’anno scorso. Risultato: a partire dal prossimo mese di aprile, viene effettuato il conguaglio, distribuito su quattro rate. Non si esclude che nel Milleproroghe, in sede di conversione, venga inserito un emendamento che stabilisca un nuovo rinvio.
Infine, novità sulla tassazione. La Legge di Bilancio 2017 (comma 210) ha alzato la no tax area pensionati. Ecco come si applicano le detrazioni 2017:
- pensione fino a 8mila euro: fino a 1880;
- da 8mila a 15mila euro: detrazione di 1297 euro, a cui si aggiunge il prodotto fra 583 e il rapporto della differenza fra 15mila e il reddito con 7mila. L’equazione: 1297 + 583 x (15.000 – reddito)/7.000.
- Da 15mila a 55mila euro: detrazione di 1297 euro moltiplicato per il rapporto fra la diferenza fra 55mila e il reddito e 40mila. L’equazione: 1297 x (55.000 – reddito) / 40.000.
- Oltre 55mila euro: nessuna detrazione.