La nuova possibilità di cumulo contributi prevista dalla Legge di Stabilità 2017 riguarda tutti gli iscritti a istituti previdenziali, anche le casse dei professionisti che in un primo momento erano state escluse: vediamo esattamente quali sono i vantaggi per i professionisti, che di fatto possono sommare periodi di lavoro dipendente e contributi versati alla cassa professionale, a meno che non siano coincidenti dal punto di vista temporale. Il riferimento normativo è il comma 195 della manovra, che va a modificare quanto previsto dalla finanziaria 2013 (articolo 1, comma 239, legge 228/2012).
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La Stabilità 2017 prevede che il cumulo gratuito sia utilizzabile non più solo per il raggiungimento della pensione di vecchiaia, come precedentemente previsto, ma anche per la pensione anticipata. Nel dettaglio, il cumulo gratuito può essere utilizzato per maturare l’anzianità contributiva prevista dal comma 10 dell’articolo 24 del dl 201/2011 (riforma Fornero), adeguata agli incrementi delle speranze di vita. Restano ferme tutte le altre opzioni (pensione di vecchiaia, pensione di inabilità, pensione ai superstiti).
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In pratica, quindi, il nuovo istituto del cumulo gratuito consente di sommare periodi contributivi versati in tutte le diverse gestioni previdenziali, pubbliche e private, per raggiungere i 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi le donne), che in base alla sopra citata Riforma Fornero sono necessari per la pensione anticipata nel 2017.
Se per gli iscritti all’INPS e alle altre gestioni che erano già ricomprese nel cumulo la novità consiste come detto nella possibilità di agganciare con questo istituto la pensione anticipata, per i professionisti c’è anche la nuova opzione di raggiungere con il cumulo (al quale prima non erano ammessi), la pensione di vecchiaia.
In questo caso, la regola è che vale il requisito anagrafico più alto fra quelli previsti dalle diverse gestioni in cui sono stati versati i contributi. In generale, il cumulo prevede che il calcolo della pensione sia effettuato pro quota in base alle regole previste dalle diverse gestioni previdenziali. E’ possibile che questo ponga una serie di problemi nel caso di istituti previdenziali con regole difficili da armonizzare con quelle degli altri enti (è il caso, ad esempio, dell’Enasarco).
Saranno prevedibilmente necessari una serie di accorgimenti tecnici. Nel frattempo, la novità come detto consente nuove possibilità ai professionisti sia sul fronte delle pensioni di vecchiaia sia su quello delle pensioni anticipate. Se un professionista ha ad esempio sia contributi da lavoro dipendente sia contributi versati in una cassa professionale, può sommarli per ottenere i 42 anni e dieci mesi (o 41 anni e dieci mesi perle donne) per la pensione anticipata. Oppure, quando raggiunge l’età per la pensione di vecchiaia, può sommare i contributi versati nelle diverse casse per ottenere i 20 anni di contributi necessari.