Per ogni hard disk che acquistate vi regaliamo un… Virus

di Stefano Besana

Pubblicato 15 Novembre 2007
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:50

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La notizia ha dell’incredibile e la leggevo stamattina proprio su oneHardware: mi ha lasciato davvero basito e mi ha portato a fare alcune riflessioni di fondo che coinvolgono sia gli aspetti puramente dedicati alla sicurezza informatica che quelli legati alle implicazioni economiche.

Inutile riportare la notizia, ci limitiamo in questa sede a riassumerne il contenuto principale: fondamentalmente una partita di Maxtor Personal Storage 3200 (prodotta in Cina) sarebbe affetta da un virus creato con lo scopo di “rubare” gli account dei videogiocatori di World of Warcraft e di inviarli ai malintenzionati per poter giocare senza la necessaria iscrizione (e senza – ovviamente – pagare la somma dovuta).

Bene, veniamo ora alle necessarie conclusioni e riflessioni di stampo tecnico.

Controllo. Quale tipologie di controllo vengono effettuate sugli hard disk immessi nel mercato? Verrebbe da dire nessuna, probabilmente bisognerebbe modificare i comportamenti e le attitudini attuali in modo che si punti a controllare non solo la dotazione hardware ma anche quella software, specie se la produzione avviene in una ditta che non è quella ufficiale o comunque fuori dalla sede principale.

Prima dell’immissione nel mercato il controllo è d’obbligo. E questa dovrebbe essere una pratica consolidata per qualunque azienda.

Ripercussioni. Qualcuno ha provato a pensare al “ritorno di immagine dell’azienda”? Lo so, non è il nostro settore specifico, ma comunque alcune considerazioni sulle ripercussioni che questo evento avrà sono d’obbligo.

Anche se il problema non sussiste il semplice aver udito questa notizia può comportare perdite di fatturato e di credibilità (soprattutto) per l’azienda.

Il virus in sé. Non si tratta di un virus particolarmente dannoso, come si dice nella notizia è sufficiente una scansione con qualunque software aggiornato per individuare la minaccia ed eliminarla.

Il virus ha più il comportamento di un comune malware/spyware e non è in grado di causare danni particolari al sistema, almeno da quanto abbiamo visto. È più la gravità della situazione a far riflettere o sbaglio?

Magari si tratta di riflessioni eccessive, sono personali, e non mi aspetto certo che vengano condivise da tutti, ma in ogni caso continuo a pensare che si tratti di una faccenda poco piacevole, sia per l’azienda che per le utenze, ovviamente.